COVID-19 Dall'Italia per comprare l'idrossiclorochina? Zanini: «Niente afflusso di massa»

SwissTXT / pab

23.9.2020

Il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini
Il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini
Ti-Press

Vi sarebbero comitive formate da decine di persone che, dall’Italia, si recherebbero in Ticino per procurarsi idrossiclorochina. Lo scrivono i media italiani e la notizia è stata ripresa anche da testate giornalistiche della Svizzera italiana.

Ma secondo il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini questo fenomeno non c'è. «In Ticino non ho notato un fenomeno del genere. Le cifre dicono che non esiste. Indicano invece una vendita di questo farmaco nelle farmacie ticinesi che, da agosto, è tornata esattamente ai livelli pre-Covid», spiega ai microfoni della RSI.

E aggiunge: «C’era stata in marzo un'esplosione delle vendite di questo farmaco. Avevamo dovuto introdurre un contingentamento, ma da agosto, ripeto, le vendite sono tornate al livello pre-Covid».

Da escludere anche la vendita sottobanco

Zanini ritiene inoltre che non esista un fenomeno di vendita sottobanco. «Il commercio sottobanco tramite le farmacie comunque non è una cosa che si può sviluppare in modo facile, perché devono potersi approvvigionare sul mercato, e le cifre che io considero tengono conto anche di questo. Evidentemente potrebbe succedere online, però non coinvolge più le farmacie ticinesi».

Stando a queste informazioni, un afflusso in massa sembra da escludere. Altra cosa sono i casi singoli, ammette il farmacista cantonale: il farmaco non è più contingentato da agosto, ed è ottenibile semplicemente presentando ricetta del medico.

È quindi possibile che, nonostante non sia raccomandato e presenti vari rischi, sia stato venduto a qualche cliente, anche italiano, come cura preventiva per il covid.

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