Scandalo fondo malaysiano Confermata la sanzione all'ex dirigente della BSI

hm, ats

31.5.2023 - 14:23

La vicenda aveva travolto la banca ticinese
La vicenda aveva travolto la banca ticinese
tipress

Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha confermato il divieto di esercitare la propria professione bancaria per quattro anni inflitta a un top manager di BSI, l'istituto luganese travolto dalle attività illecite con il fondo sovrano della Malaysia 1MDB, al centro anni or sono di un grande scandalo di corruzione.

Keystone-SDA, hm, ats

In una sentenza pubblicata oggi i giudici di San Gallo giungono alla conclusione che l'uomo – dal 2010 direttore di BSI Singapore, filiale del gruppo ticinese, e dal 2012 membro della direzione di BSI quale responsabile per l'Asia – abbia violato in modo particolarmente grave le normative vigenti in materia di lotta al riciclaggio.

Il divieto di quattro anni imposto dall'autorità di vigilanza (la sanzione massima è cinque anni) è giustificato non da ultimo per ragioni di prevenzione generale, sostiene il TAF. L'interessato può ancora impugnare la decisione davanti al Tribunale federale di Losanna.

La Finma aveva avviato un procedimento contro BSI nel 2015, ampliandolo nell'anno successivo pure al dirigente in questione, il cui rapporto di lavoro con la banca ha avuto termine nel marzo 2016. Come si ricorderà BSI è stata sciolta per ordine della Finma ed è stata rilevata nel 2016 dal gruppo bancario zurighese EFG.

BSI è la ragione sociale usata dall'azienda dall'anno 2000: in precedenza era solo un sigla che stava per Banca della Svizzera italiana, società che aprì i suoi sportelli a Lugano nel 1873 e che ha fatto la storia del credito in Ticino.

Dopo diversi decenni di espansione nel 1991 l'istituto era stato assorbito dalla Società di banca svizzera (SBS, banca poi confluita in UBS); nel 1998 era stato rilevato dalla compagnia di assicurazioni italiana Generali, poi nel 2014 era subentrato il gruppo brasiliano BTG Pactual.