Votazione cantonale Due chiari «no» in Ticino, ecco le reazioni

SwissTXT / pab

19.5.2019

Bocciatura chiarissima per l'iniziativa del 2008
Bocciatura chiarissima per l'iniziativa del 2008
Ti-Press

Dalle urne in Ticino sono emersi due secchi «no» per quanto riguarda gli oggetti cantonali: Officine e semafori.

Cozzaglio dice addio al PS

Il 65,3% dei ticinesi ha infatti bocciato l’iniziativa popolare «Giù le mani dalle Officine» che nel 2008 aveva raccolto quasi 15'000 firme.

Soddisfatta la direttrice regionale delle FFS regione sud Roberta Cattaneo: «Il dado è tratto».

Diversi i delusi, sul fronte opposto. Per il MPS «ha sicuramente pesato il fatto che la campagna per il «no» sia stata principalmente e il più attivamente svolta per iniziativa di personalità del PS, contribuendo in questo modo a dividere in modo decisivo il fronte che, naturalmente, avrebbe dovuto schierarsi a sostegno dell’iniziativa».

Ivan Cozzaglio, ex vicesindaco di Biasca ed ex granconsigliere, lascia il PS con un messaggio su Facebook: «Addio. L’amore è finito a causa dei troppi tradimenti».

Zali: «Non siamo riusciti a spiegare il progetto»

I ticinesi hanno anche rigettato, con il 73,1% di «no» contro il 26,9% di «sì», il progetto cantonale di semaforizzazione del tratto Cadenazzo-Quartino, contro il quale era stato lanciato un referendum.

«I cittadini volevano delle certezze, che con questo progetto non c'erano», spiega Marco Passalia, primo firmatario e deputato PPD in Gran Consiglio. «La popolazione locale questo progetto non lo voleva e ha firmato il referendum. E anche il resto del Cantone ha capito che si trattava di uno spreco bello e buono».

«Evidentemente - ha invece commentato il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali - non siamo riusciti a spiegare il progetto». «E forse - ha aggiunto il ministro - la soluzione dei semafori non ha convinto perché è stata giudicata sulla scorta di esperienze che non funzionano».

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