Vertice sull'Ucraina a Lugano Zali: «Una grande opportunità da una parte e una tegola dall’altra»

SwissTXT/Red

4.5.2022

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (foto d'archivio).
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (foto d'archivio).
KEYSTONE/EPA/SERGEY DOLZHENKO

Prende forma il vertice sull'Ucraina che si terrà a inizio luglio a Lugano. Il neopresidente del Governo Claudio Zali non nasconde le sue preoccupazioni, mentre il sindaco Michele Foletti prevede dei «disagi inevitabili».

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4.5.2022

Il vertice sull’Ucraina previsto a Lugano il 4 e 5 luglio sta prendendo forma. Lo ha confermato mercoledì il Consiglio federale.

Qualche giorno fa il presidente della Confederazione Ignazio Cassis e l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky hanno stabilito che si tratterà di una conferenza dedicata alla ricostruzione del Paese in guerra. Lo rende noto la RSI.

«I lavori di preparazione», in un clima di incertezza, «procedono con i partner ucraini», ha affermato il portavoce del Governo André Simonazzi. «Le domande legate alla sicurezza e a chi parteciperà, sono ancora premature», ha aggiunto.

Proprio il tema della sicurezza è centrale per questo tipo di visite. Non si sa ancora se il presidente ucraino ci sarà, ma ad ogni modo la memoria corre a due anni fa, quando ad Agno atterrò il segretario di Stato americano Mike Pompeo che paralizzò il cantone.

«È una grande opportunità, o una tegola»

«È una grande opportunità da una parte, o una tegola dall’altra», afferma il neopresidente del Governo ticinese Claudio Zali.

«È chiaro», prosegue, «che se gli occhi del mondo si spostano per un attimo sul Ticino, avremo sicuramente una situazione ben più complessa della visita di Mike Pompeo. È ancora tutto da definire, la leadership è evidentemente in mano alla Confederazione, il cantone non mancherà di segnalare la propria preoccupazione. È chiaro che in una situazione del genere dobbiamo attenderci ampie zone del nostro territorio, non dico militarizzate, ma quanto meno in cui non ci si potrà spostare liberamente per un certo periodo».

Mentre il sindaco di Lugano, Michele Foletti, non sembra essere ansioso: «Non sono preoccupato perché credo che abbiamo tutte le capacità come Canton Ticino, come Città di Lugano, come Confederazione di ospitare a Lugano una conferenza stampa del genere. Ci saranno disagi inevitabili per i nostri cittadini, sarà importante comunicare con loro. È vero che si tiene in un momento, turisticamente, quando Lugano è già piena. C’è però almeno il vantaggio che le scuole in quel periodo sono chiuse».

Il summit avrà anche ricadute positive per il territorio, per questo motivo, spiega alla RSI sempre Foletti che «quando Ignazio Cassis ha proposto Lugano come sede per questo summit, non si siamo tirati indietro e dopo aver discusso con il Cantone, abbiamo accettato questa proposta».

I partecipanti

Prima dell'invasione russa era previsto che alla quinta conferenza internazionale sulla riforma ucraina prendessero parte: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, quello della Confederazione Ignazio Cassis, una ventina di ministri, i rappresentanti dell’economia privata, della società civile e di organizzazioni internazionali (il Fondo monetario, la Banca mondiale, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, la Banca europea per gli investimenti, l’Unione Europea, la NATO, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa).