TI 23 Al via la campagna elettorale: sì ai santini, ma pochi i cartelloni

SwissTXT / amo

7.3.2023

Nella foto il manifesto della campagna elettorale di Michele Foletti, Lega dei Ticinesi.
Nella foto il manifesto della campagna elettorale di Michele Foletti, Lega dei Ticinesi.
Ti-Press

In Ticino la campagna elettorale è entrata nel vivo. Ma come hanno deciso di spendere i loro soldi le candidate e i candidati? Su quali strumenti pubblicitari hanno puntato? La RSI ha provato a rispondere a queste domande.

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Il classico santino sembra essere ancora il mezzo preferito, e lo stesso vale per i volantini nei formati A5 e A4: «Mi sono imbattuto in palette enormi di carta, che erano 140'000 volantini nel formato A4. Non è un caso unico», dice alla RSI Raoul Fontana, contitolare della Fontana Print di Lugano.

Mentre per quanto concerne la cartellonistica pare che quest'anno ci siano in giro un po' meno manifesti del solito. Tuttavia ci sarebbe chi ha optato per dei cartelloni «fai da te», posati in terreni o giardini di privati.

La RSI ha dunque chiesto all'SGA, la società Generale d'Affissioni, se potevano fornire delle informazioni sulla tendenza riguardante i cartelloni per la campagna elettorale ticinese, che l'azienda non ha però dato.

«Ho l’impressione che la massa di stampati sia superiore, perlomeno leggermente superiore», dichiara Fontana.

I cartelloni appariranno nei prossimi giorni?

Magari i cartelloni compariranno i prossimi giorni oppure le politiche e i politici hanno aspettato la distribuzione del materiale di voto per sparare le loro migliori cartucce, ipotizza l'emittente radiotelevisiva.

Ma i manifesti sono veramente la migliore strategia? La RSI ha interrogato alcuni passanti incontrati davanti a un gigantesco cartellone elettorale nel centro città di Lugano. Questo tipo di pubblicità funziona? Davanti ai microfoni dell'emittente di Comano tutti rispondono «no», ma se è comunque così richiesto, questo strumento deve avere una certa presa.

Un manifesto troppo vicino a un incrocio nel Mendrisiotto

Per quanto riguarda i «cartelloni fai da te», la RSI ha scritto alle polizie comunali ticinesi per sapere se sono stati registrati degli interventi relativi a dei cartelloni posizionati in luoghi non adatti o illegali. L'unico caso emerso finora è nel Mendrisiotto, dove un manifesto è stato fatto spostare perché troppo vicino a un incrocio.

«Poteva distrarre gli automobilisti», è stato detto alla RSI e a cui è stato anche confermato che il numero di candidate e candidati che hanno deciso di mettere la loro foto o slogan sulle bustine di zucchero è in netta diminuzione.

Invece «laRegione» ha comunicato all'emittente radiotelevisiva che il numero di inserzioni è stabile sia sul giornale che online, in confronto all'ultima campagna elettorale cantonale. E similmente il «Corriere del Ticino» nota un calo medio della spesa, controbilanciato però dal numero maggiore di candidate e candidati.

Anche nelle tipografie una diminuzione delle ordinazioni

Anche nelle tipografie c’è chi ha osservato una grande diminuzione delle ordinazioni, forse a causa del rincaro della carta.

«Non arrivano ordini in ambito cartellonistica e tutto quello che riguarda stampe e affissioni. Sembra che quest’anno si punti tanto sul digitale», spiega alla RSI Nicolò Macri della Premiere Digital, che aggiunge: «Ad oggi a livello di candidati non ci è stato richiesto neanche il furgoncino vela».

Anche Roberto Lepori, della Tipografica SA di Lugano ha notato un calo dei cartelloni: «Abbiamo fatto più santini e flyer da spedire agli elettori». Concorda con lui Tiziana Cavalli della Tipografia Cavalli di Tenero: «Il trend è in diminuzione rispetto a quattro anni fa. Secondo me funziona meglio l’evento tipo risotto per tutti. Forse l’elettore si ricorda di più».

Secondo la RSI bisogna considerare altri aspetti, come ad esempio chi sceglie di stampare meno volantini per rispettare l'ambiente. Ci sono inoltre candidate e candidati che sono alla terza campagna elettorale in tre anni (quella in corso, quella per le comunali del 2021 e quella interrotta per via della pandemia per le comunali nel 2020) ed è noto che una campagna non costa poco.