Si punta alle donneEsercito, Süssli: «Molti non vogliono impegnarsi dopo la scuola reclute»
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30.10.2021
Il calo di effettivi dell'esercito avvenuto negli ultimi anni non si arresta e le previsioni non sono rosee. È questa la principale preoccupazione del comandante di corpo Thomas Süssli.
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30.10.2021, 10:58
30.10.2021, 11:01
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«Molti fanno la scuola reclute, dicono che è stata una bella esperienza, ma poi non vogliono impegnarsi per sei corsi di ripetizione in dieci anni», ha spiegato in un'intervista al Telegiornale della RSI il capo dell'esercito svizzero, giunto venerdì in Ticino per incontrare al LAC di Lugano esponenti del mondo della politica, dell'economia e della società civile.
Una soluzione potrebbe giungere dalla motivazione per il grigioverde manifestato dalle donne. Süssli guarda di buon occhio a quell'8% di ragazze che a sud delle Alpi si sono presentate alle giornate informative, anche se poi non tutte hanno deciso di arruolarsi.
«Vediamo un aumento delle donne fra i nostri effettivi. E quello che arriva dal Ticino è un buon segnale», ha detto invece ai microfoni delle Cronache della Svizzera italiana, sempre della RSI.
«Quest'anno a livello nazionale nelle scuole reclute di inizio anno abbiamo raggiunto per la prima volta il 2% di reclute donne. E poi abbiamo una donna pilota di jet da combattimento, una divisionaria, una comandante di battaglione. Sono esempi che contano. Il nostro obiettivo entro il 2030 è di avere il 10% di donne», precisa.
Le commesse in Ticino
L'economia privata anche in Ticino si aspetta dei contributi sia dagli investimenti diretti, sia dagli affari compensatori. In Svizzera nei prossimi 10 anni ci saranno investimenti totali per 15 miliardi di franchi.
Ma sulle cifre destinate a sud delle Alpi, Süssli non si sbilancia. «Il Ticino rimane un luogo importante per noi. I nuovi investimenti creeranno un maggiore indotto», si limita a sottolineare il Comandante di corpo.
Uno dei settori che ne ha approfittato di più è quello dell'edilizia cantonale, come conferma sempre alla RSI Nicola Bagnovini, direttore della Società degli impresari costruttori (SSIC). «Negli ultimi anni l’apporto dell'esercito livello di investimenti nella costruzione è stato importante anche in Ticino. Penso in particolare i lavori di miglioria di ristrutturazione delle piazze d'armi e del centro logistico del Monte Ceneri, i lavori di Isone e Airolo».