Lugano Ex Macello, l'avvocato: «Un'arrampicata sui vetri»

Swisstxt / pab

10.12.2021

Immagine d'illustrazione.
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Ti-Press

Decreto di abbandono: parla il legale degli autogestiti, l’avvocato Costantino Castelli, mentre la municipale di Lugano Karin Valenzano Rossi accoglie con serenità la decisione.

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10.12.2021

«Non ho ancora esaminato nel dettaglio questa decisione, mi limito a costatare dal comunicato stampa che mi sembra di leggere un’arrampicata sui vetri o la volontà di chiudere l’incarto a prescindere».

Commenta così alal RSI a caldo l’avvocato Costantino Castelli, legale degli autogestiti, la decisione del procuratore generale Andrea Pagani comunicata oggi, venerdì, di emanare un decreto di abbandono in relazione ai fatti che, nella notte tra il 29 e il 30 maggio scorsi, sfociarono nell’abbattimento di parte del complesso dell’ex Macello, sede per quasi vent’anni del centro sociale il Molino.

Le parti hanno dieci giorni di tempo per decidere di ricorrere contro la decisione di Pagani. Interpellato dalla RSI su questo frangente, l’avvocato Castelli ha dichiarato di non volersi ancora esprimere.

«Dagli atti leggo una situazione diversa rispetto a quella illustrata dal decreto di abbandono. Lo stato di necessità (sul quale ha fatto leva Pagani non ravvisando responsabilità penali, ndr.) non lo ravviso in questa misura», ha tuttavia dichiarato ai microfoni della RSI.

Valenzano Rossi: «Sono serena»

Ad esprimersi ai microfoni della RSI sull’esito dell’inchiesta è stata anche Karin Valenzano Rossi, municipale di Lugano e capo del dicastero sicurezza, che una decina di giorni fa era stata interrogata, come imputata, dopo che l’avvocato Castelli aveva chiesto un supplemento di indagini.

Il decreto deve ancora crescere in giudicato, ha premesso alla RSI Valenzano Rossi, aggiungendo però di accoglierlo «con la serenità che ho sempre avuto». «Sapevo cosa mi era stato detto, cosa avevo detto e quali erano le informazioni in possesso del Municipio.

Ho letto il decreto, lo rileggerò con maggiore attenzione, perché evidentemente anche a noi mancavano alcune informazioni per sapere che cosa fosse successo da quando noi era stato detto “tetto» al successivo abbattimento di tutto lo stabile”, ha aggiunto riferendosi al fatto che era stato prospettato l’abbattimento del solo tetto e al massimo di un muro, per ragioni di statica.

Resta ora aperto il filone amministrativo-politico: come intende muoversi il Municipio? «Avevamo già deciso a giugno, che si sarebbe fatta chiarezza, anche dal profilo di una procedura amministrativa. Quindi in seduta municipale ne parleremo e poi faremo andare avanti le procedure che avevamo prospettato, non prima che sia cresciuto in giudicato questo decreto di abbandono, perché può essere ancora impugnato.» ha affermato alla RSI

«Abbiamo visto come sono particolarmente agguerriti nell’utilizzare lo strumento giudiziario ai fini politici», conclude alla RSI la municipale liberale-radicale.