Lugano

Ex macello, uno sgombero evocato da anni

10.3.2021

Il centro sociale il Molino si trasferì negli stabili dell'ex Macello nel 2002
Il centro sociale il Molino si trasferì negli stabili dell'ex Macello nel 2002
Ti-Pres

L'ipotesi di far sgomberare l'ex Macello di Lugano è tornata alla ribalta dopo i tafferugli avvenuti lunedì in stazione a Lugano tra dimostranti e polizia, e con essa anche il futuro dell'autogestione.

10.3.2021

Un tema che riemerge a scadenze regolari e l'ultima volta, in ordine di tempo, risale a novembre dopo la manifestazione tenutasi a Molino Nuovo, dove era stata aggredita una giornalista della Regione.

«In questi ultimi sette anni è forse la prima volta che c’è una maggioranza, seppur risicata, disponibile a prendere in considerazione anche l’eventualità di uno sgombero», aveva affermato il sindaco di Lugano Marco Borradori, intervenuto alla trasmissione della RSI Modem.

La storia ventennale dell'ex Macello

Sono passati ormai quasi 20 anni da quando il centro sociale il Molino si trasferì negli stabili dell'ex Macello: nel dicembre del 2002 la Città concesse gli spazi agli autonomi, a titolo provvisorio, stipulando una convenzione.

La parola sgombero appare nei titoli dei giornali già alla fine dell’anno successivo, quando sfuma l’ipotesi di un ritorno al Maglio e il Consiglio comunale invita il Municipio a ripristinare la «completa legalità il prima possibile». Lo sgombero viene però escluso dal Municipio, che vuole trovare prima una soluzione alternativa per gli autogestiti.

Neanche nel 2005, a convenzione scaduta con il centro sociale, si è riusciti a trovare una soluzione. Dell'ex Macello si discute anche negli anni successivi: sede scolastica, museo di storia naturale, cittadella del volontariato sono alcune delle proposte avanzate ma mai finalizzate. A partire dal 2015 si cerca la via del dialogo e dal 2017 parte del Legislativo luganese torna a spingere per il trasloco.

Una situazione che si trascina ancora per diverso tempo. Dopo gli ultimi sviluppi però il Municipio è intenzionato a mettere la parola fine all’esperienza del centro sociale autogestito e già domani, giovedì, dovrebbe occuparsi del tema.