COVID-19 Misure prolungate fino al 13 aprile. Verso regole diverse per gli over 65

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3.4.2020

Il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta e il medico cantonale Giorgio Merlani interverrano oggi in conferenza stampa.
Il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta e il medico cantonale Giorgio Merlani interverrano oggi in conferenza stampa.
archivio Ti-Press

Dopo la conferenza stampa da Berna, alle 18 si è tenuto un momento informativo anche delle autorità cantonali ticinesi, per aggiornare sull’evoluzione della situazione legata al coronavirus nel Cantone.

Come di consueto, a prendere la parola per primo è stato il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta, il quale ha illustrato le decisioni prese dall'Esecutivo, che entreranno in vigore il 6 aprile e lo resteranno fino al 13 aprile, per continuare a limitare la diffusione del COVID-19.

Misure che, in sostanza, ricalcano ancora una volta quelle di questa settimana.

Restano in vigore le misure per gli over 65

Innanzitutto, il ministro Vitta ha spiegato che è stata prolungata la decisione relativa al divieto degli assembramenti e quella in merito agli over 65.

«Ci tengo a sottolineare che, in quest'ultimo contesto, non son state date multe e non ne saranno date. Ma la prossima settimana il Governo valuterà se ci sono delle misure alternative, ma ugualmente efficaci, che possono essere adottate per quel che riguarda l'accesso ai negozi», ha precisato il direttore del DFE.

Rimangono in vigore anche le misure relative alla chiusura dell'Amministrazione cantonale, quelle in ambito delle cerimonie religiose e tutte quelle concernenti l'ambito economico. Riguardo queste ultime, Vitta ha precisato che sono state discusse con le parti sociali, che le hanno condivise, e poi sottoposte al Consiglio federale, che le ha avvallate.

Berna, lo ricordiamo, ha infatti annunciato di aver autorizzato Bellinzona a prolungare fino al 13 aprile 2020 le limitazioni ordinate in determinati settori dell'economia. E questo, è stato spiegato, in considerazione della situazione epidemiologica che si registra sul territorio ticinese.

Cantieri chiusi, deroghe a determinate condizioni

Rimane in vigore quindi anche la misura relativa alle attività nei cantieri, che restano sospese. Come in precedenza, Vitta ha sottolineato che deroghe possono essere concesse solo in caso di urgenze o preminente interesse pubblico.

E anche gli alberghi, i campeggi e le altre strutture turistiche restano chiusi, se non per accogliere persone che sono attualmente impiegate nelle attività che sono permesse. Ma, ci ha tenuto a precisare il presidente del Governo, «i turisti non possono assolutamente alloggiarvi, quindi è inutile venire in Ticino». 

«Siamo consapevoli che queste misure, che hanno l’obiettivo di salvaguare il sistema sanitario, ossia la salute di tutti, comportano sforzi per i cittadini e le aziende, ma stiamo vedendo dei primi risultati positivi», ci ha tenuto a sottolineare Vitta. 

«Se andremo avanti così, le prossime settimane - ha precisato - ci porteranno ad allentare le misure, in funzione della situazione. Ma sul ritorno alla normalità... siamo consapevoli che non sarà la stessa normalità di prima. Perché anche passata la fase acuta, il virus non sarà debellato, ma dovremo conviverci finché la medicina non avrà trovato dei rimedi», ha detto in conclusione il ministro dell'economia, precisando che al termine della fase acuta, il Cantone potrà pensare a degli aiuti a lungo termine per il rilancio: «Perché dopo l’emergenza sanitaria, ci sarà l’emergenza economica. Ma sono convinto che uniti supereremo questa difficile situazione e anche quello che verrà».

Cocchi: «Parola d'ordine: mai mollare!»

A prendere la parola, successivamente, è stato il capo dello Stato maggiore di condotta cantonale Matteo Cocchi, il quale ha esordito con un «Mai mollare: ormai lo ripeto da settimane a me stesso e a tutti i membri dello Stato maggiore. E ora lo rivolgo anche a voi: è il momento di fare ancora uno sforzo importante per poter dare un altro colpo a questa sizuaizone, un aiuto a tutto quello che abbiamo fatto finora. Teniamo duro».

Cocchi ha comunicato che ci sono dei problemi che stanno emergendo nel nostro Cantone, ossia quello del materiale contraffatto, o non certificato, o del furto di esso: «Questi sono comportamenti gravi che, se verranno accertati, saranno puniti».

Ma non solo: «Abbiamo constatato che il bel tempo sta creando ulteriori problemi, ossia auto che viaggiano troppo veloci nelle valli, ma anche sull’autostrada». Per questo, ha fatto sapere il capo della Polizia cantonale, verranno riattivati i controlli radar: «Perché non vogliamo dover accogliere negli ospedali, già strapieni, anche le persone che si feriscono in incidenti stradali».

Infine, Cocchi ha comunicato che si sta facendo di tutto affinché non avvenga l'esodo pasquale verso il Ticino: «Stiamo cercando di far capire che nel nostro Cantone in questo momento è tutto chiuso e non c'è niente da fare, dunque non ne vale la pena». Per questo, sono già in atto controlli nel Canton Uri e nei Grigioni per esortare i confederati a fare marcia indietro.

Zanini: «Il materiale di protezione c'è, ma...»

E per la prima volta, a questi momenti informativi delle autorità ticinesi, era presente anche il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, il quale ha spiegato che il suo compito è quello di fare il punto della situazione sul materiale sanitario di protezione e sui medicamenti. 

«Di materiale ce n’è, lo hanno le strutture sanitarie e il Cantone, ma è comunque limitato. Perché il fabbisogno è diventato enorme in questo periodo. Quindi le riserve devono essere rafforzate in maniera importante per far fronte alle necessità», ha spiegato.

Quindi il materiale c’è, ma - ha tenuto a precisare Zanini - «sarà abbastanza solo se tutti sappiamo usarlo in maniera corretta e parsimoniosa. Non ha senso avere la casa piena di mascherine e di disinfettanti. Bisogna prendere quello che serve per lasciare agli altri quello di cui hanno bisogno».

Oggi tra l'altro, ha ricordato il farmacista cantonale, il Consiglio federale ha deciso di adottare delle misure per favorire la reperibilità del materiale, ha istituito formalmente la centralizzazionne di una serie di prodotti fondamentali. E preso misure anche per potenziare la produzione interna.

Merlani: «Il virus ha ucciso l'1% dei residenti in case anziani»

Per ultimo, ha preso la parola il medico cantonale Giorgio Merlani, il quale ha innanzitutto ricordato i numeri del giorno. Ossia che da ieri ci sono stati altri 14 decessi in Ticino legati al Covid-19, per un totale di 155 dall’inizio della pandemia. Anche il numero dei contagiati è aumentato, arrivando a 2'377, 106 solo nelle ultime 24 ore.

Negli ospedali sono ricoverate 370 persone: 295 in reparto (ossia quattro in meno di ieri) e 75 in terapia intensiva, di cui 67 intubate (vale a dire 6 meno di ieri). Dall’inizio della pandemia sono state dimesse 287 persone, 24 delle quali nelle ultime 24 ore.

«Tutti - ha affermato Merlani - avranno notato che la crescita di questi numeri è lineare e piuttosto stabile, ma non stagnante. Possiamo dirlo: gli interventi messi in atto stanno mostrando efficacia, ma il virus è ancora là fuori. Solo che gli stiamo dando meno possibilità di passare da una persona all’altra».

Ma il medico cantonale ha tenuto a precisare che non è il momento di abbassare la guardia: «Dobbiamo continuare a stare attenti, a evitare contatti sociali, altrimenti il virus tornerà a diffondersi velocemente. Ovviamente una vita rinchiusi non sarà possibile, ma non è questo il momento di mollare».

Infine, rispondendo alla domanda di un giornalista in merito alla situazione nelle case anziani, Merlani ha spiegato che in queste strutture vivono ben 5'000 persone. «Dall'inizio della crisi, i decessi non legati al COVID-19 nelle case anziani sono stati 44. Quelli invece legati al COVID-19 54. Quindi il virus ha colpito l’1% dei residenti».

Numeri e link utili

È utile ricordare che, per tutte le informazioni sul COVID-19 e sulle misure prese dalle autorità, la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.

La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.

È pure attiva a livello ticinese la Hotline per le attività commerciali, che risponde, dalle 9.00 alle 17.00 al numero 0840 117 112.

Per domande specifiche sul lavoro ridotto è disponibile
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 - 12.00 e dalle ore 13.00 - 16.00 il numero di telefono 091 814 31 03.

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