Ticino Freno alla spesa, si preannuncia una battaglia serrata in Gran Consiglio

SwissTXT / pab

5.10.2021

Sergio Morisoli, promotore dell'iniziativa
Sergio Morisoli, promotore dell'iniziativa
Ti-Press

Si preannuncia battaglia all'ultimo voto in Gran Consiglio sulla proposta dell'UDC di imporre un pareggio dei conti cantonali entro il 2025, intervenendo unicamente sulla spesa dello Stato e non quindi aumentando le entrate.

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Sostenuta dalla Lega e da una parte del PLR, l'iniziativa parlamentare democentrista è invece osteggiata da PS e Verdi. Il PPD deve invece ancora decidere.

La realtà, scrive la RSI sul proprio sito, è che ogni partito ha il suo personale punto di vista su come affrontare il profondo rosso dei conti pubblici. E oggi in Commissione della Gestione, anticamera della discussione che si terrà tra due settimane in parlamento, sul tavolo c'era quello dell'UDC.

«Entro la fine del 2025 bisogna riequilibrare i conti lavorando esclusivamente sulla spesa, senza riversare spese sui comuni e senza aumenti delle imposte», afferma il deputato Paolo Pamini (UDC).

Il rapporto di maggioranza, a favore dell'iniziativa parlamentare dell'UDC, oltre alla firma del relatore, il democentrista Paolo Pamini, come detto può contare sul sostegno della Lega e di parte del PLR. Il partito liberale a maggioranza sostiene l'obiettivo del testo, ma non in modo coeso. Non ha ancora deciso il PPD, anch'esso diviso.

Nessuna indicazione precisa su come intervenire

Freno alla spesa, quindi, la proposta. Ma non ci sono indicazioni precise su dove intervenire. L'UDC qualche suggerimento ce l'ha, ma si tratta - appunto - di suggerimenti. «Per esempio lavorando sulla spesa del personale, dei beni e servizi e dei sussidi. Non bisogna tagliare la spesa, ma semplicemente frenarla, in modo da avere spazio per accordi specifici», aggiunge Pamini.

Assolutamente contrario a questa impostazione il fronte rosso-verde. Il socialista Ivo Durisch ha quindi presentato un rapporto di minoranza che boccia la proposta UDC. «Bisogna semplicemente promuovere una realtà virtuosa nel Paese, aspettare il medio termine e fare in modo che poi le entrate aumentino, così da far fronte ai nuovi compiti. Un freno alla spesa vuol dire non più affrontare le sfide che il Ticino oggi vive: cambiamento climatico ed invecchiamento della popolazione solo per citarne alcuni. Se si fa un avvicinamento che considera sia le entrate che le uscite, allora ci saremo. Ma cosi non ci siamo. Assolutamente».

Scontro già in atto

Lo scontro è già decisamente già in atto. Una situazione che la presidente della Commissione della Gestione, Anna Biscossa, deplora. «Il mio auspicio è questo: dobbiamo prenderci il tempo, anzitutto per conoscere quali misure ci sono sul tavolo del Consiglio di Stato. Poi per riflettere nei rispettivi gruppi su quelle che sono le strategie più opportune per arrivare ad un risanamento. E tre: trovare una soluzione concordata. Ho sollecitato questo approccio in commissione. Ma non c'è stato nulla da fare. Dunque arriveremo in Gran Consglio con due rapporti».