Giustizia Dramma alla Rotonda di Gordola: «Sono innocente»

SwissTXT

13.5.2019 - 14:00

L'ingresso della discoteca La rotonda di Gordola, teatro dei fatti.
L'ingresso della discoteca La rotonda di Gordola, teatro dei fatti.
Ti-Press / Archivio

Si dichiara «innocente» il 23enne a processo da lunedì mattina alle assise criminali per la morte, due anni fa di un 44enne del Mendrisiotto all'entrata discoteca Rotonda di Gordola.

Il giovane è accusato di omicidio intenzionale per dolo eventuale, per aver sferrato un pugno al collo della vittima provocandogli un'emorragia cerebrale.

Il giudice Amos Pagnamenta l'ha incalzato: perché ha fornito «più versioni?» dei fatti. «Ero sotto shock», ha risposto. L'avvocato difensore, Yasar Ravi, ha già preannunciato che chiederà che il suo cliente venga prosciolto. Il pp Arturo Garzoni chiederà per l'imputato una pena superiore ai 10 anni.

La dinamica del dramma

Il decesso, sostiene l'accusa, è stato provocato da un colpo sferrato da un 23enne della Riviera: il giovane, che si è sempre dichiarato innocente, sostenendo di non avere mai toccato la vittima, deve rispondere di omicidio intenzionale per dolo eventuale.

L'uomo morì per emorragia cerebrale in seguito ad un colpo alla testa ricevuto da dietro nell'atrio del locale notturno. Dopo il gancio, sostiene sempre l'accusa, è seguita una spallata che ha spinto la vittima sul cancello e poi a terra.

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