GrigioniNel 2021, impianti di risalita a gonfie vele
mc, ats
2.1.2022 - 16:44
Il fatturato degli impianti di risalita grigionesi dall'inizio della stagione al 31 dicembre è quasi tornato al livello del 2019, dopo il calo del 22,8% registrato l'anno scorso.
02.01.2022, 16:44
02.01.2022, 21:00
SDA / swisstxt
Per l'associazione Bergbahnen Graubünden (BBGR) questo dimostra che la strategia di aperture controllate funziona.
Nonostante il Covid e le condizioni climatiche non sempre ideali, soprattutto gli ospiti svizzeri sono rimasti fedeli ai Grigioni, afferma un comunicato odierno. Stando al monitoraggio effettuato dall'associazione, si è registrato un aumento del 28,6% rispetto allo scorso anno (+23,2% rispetto alla media su cinque anni) di ospiti che praticano sport sulla neve. Il fatturato degli impianti è aumentato del 27,8% (media di 5 anni 18,3%).
Anche le vendite nel settore della gastronomia hanno registrato uno sviluppo positivo. Lo scorso anno i ristoranti sulle piste erano chiusi e gli ospiti si sono dovuti accontentare di soluzioni da asporto, non sempre gradevoli quando fa molto freddo, sottolinea la nota
L'incremento è stato registrato soprattutto nel periodo prenatalizio grazie alle eccellenti condizioni della neve, all'anticipo delle vacanze scolastiche in alcuni cantoni e alla possibilità di telelavoro nelle abitazioni di vacanza. La stagione festiva vera e propria invece è stata nella media.
Secondo Martin Hug, presidente di Bergbahnen Graubünden, l'aumento degli ospiti dimostra quanto sia importante fare movimento all'aperto, soprattutto durante la pandemia, e i concetti di protezione hanno permesso loro di praticare sport sulla neve in maniera ordinata e controllata. Gli sport invernali si svolgono all'aperto, dove i rischi di contagio sono inferiori.
Per il settore è importante che le autorità pubbliche, in caso di adozione di nuove misure, tengano conto non solo dal numero di nuovi casi, ma si basino soprattutto sull'occupazione dei reparti di terapia intensiva. «Gli impianti di risalita grigionesi sono il motore del turismo invernale e sono naturalmente pronti a reagire in modo flessibile alla situazione epidemiologica e a dare il loro contributo per superare la crisi», conclude Martin Hug.