Dibattito infuocato Tagli agli orari della Ferrovia retica, il Parlamento adotta di misura una risoluzione 

danu, ats

14.2.2024 - 15:16

Oggi, mercoledì, il Parlamento retico ha reagito ai tagli di orario annunciati dalla Ferrovia retica (FR) a causa della carenza di macchinisti. Attraverso una risoluzione, il Gran Consiglio chiede che si tenga maggiormente conto delle esigenze della popolazione locale al momento della cancellazione dei servizi.

La ferrovia retica in un'immagine d'archivio.
La ferrovia retica in un'immagine d'archivio.
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Keystone-SDA, danu, ats

Il Parlamento ha indirizzato la risoluzione al Governo e alla Ferrovia retica, richiedendo a quest'ultima di «rivedere radicalmente» gli adeguamenti dei suoi servizi.

Secondo la risoluzione le restrizioni per i viaggiatori che si affidano ai trasporti pubblici, in particolare i pendolari e i giovani in formazione, devono essere ridotte al minimo.

Alla fine di gennaio, la Ferrovia retica ha annunciato che, a causa della penuria di macchinisti, avrebbe sostituito il 3% dei suoi servizi ferroviari con autobus.

Le misure saranno applicate dall'11 marzo prossimo fino alla modifica dell'orario nel 2025. Ne sono interessate quasi tutte le regioni grigionesi.

Richiesta controversa

La risoluzione è stata adottata dal Gran Consiglio con un margine strettissimo di 51 voti favorevoli contro 49 contrari. Fra i deputati è sorta tuttavia una controversia sull'eventualità che la risoluzione avrebbe potuto avuto una minima incidenza.

Al termine del dibattito è stata approvata solo in una versione molto più indebolita.

La versione originale chiedeva misure restrittive in modo da assicurare che l'offerta dei servizi ordinata dal Cantone potesse essere garantita. Una chiara maggioranza del Parlamento ha però bocciato questa richiesta perché irrealizzabile.

Bisogna convenire che alla Ferrovia retica mancano semplicemente i macchinisti e il Parlamento non può certo tirarli fuori dal cilindro, è stato detto in aula.

«Il Governo e la Ferrovia retica hanno riconosciuto il problema», ha dichiarato ad esempio la granconsigliera Yvonne Altmann (PLR, Schanfigg). «Il Parlamento deve accettare che attualmente sussiste una carenza di macchinisti qualificati».

Altri parlamentari hanno fatto riferimento alla campagna di formazione già lanciata dalla FR.

«Un segnale inequivocabile»

«Si tratta di inviare un segnale inequivocabile ai responsabili perché questa non è la strada da seguire», ha dissentito il deputato Reto Rauch (UDC, Suot Tasna).

«La situazione non riscuote la mia simpatia». Così un numero ristretto di deputati ha condiviso questa argomentazione e ha sostenuto la risoluzione come un chiaro segnale.

La Consigliera di Stato Carmelia Maissen (Centro), direttrice del Dipartimento delle Infrastrutture, dell'Energia e della Mobilità, ha reagito sostenendo che per il futuro si augura un miglioramento degli orari a favore dei pendolari e dei giovani in formazione.

Secondo il suo dipartimento c'è effettivamente la possibilità di ottimizzare la soluzione comunicata dalla FR.

Il Cantone dei Grigioni detiene il 51% della Ferrovia retica ed è quindi l'azionista di maggioranza.

Da notare che oggi nel Parlamento retico la FR è stata ripetutamente definita la «ferrovia dello Stato dei Grigioni».