Elezioni ticinesi Gran Consiglio, gli esclusi «eccellenti»

Paolo Beretta

9.4.2019

Franco Denti è uno dei volti più noti nelle fila degli esclusi. Il dottore avrà più tempo per i suoi pazienti e per occuparsi dei lavori ai vertici dell'ordine dei Medici siccome, dopo l'ennesimo cambio di partito, non è stato rieletto.
Franco Denti è uno dei volti più noti nelle fila degli esclusi. Il dottore avrà più tempo per i suoi pazienti e per occuparsi dei lavori ai vertici dell'ordine dei Medici siccome, dopo l'ennesimo cambio di partito, non è stato rieletto.
Ti-Press /a rchivio

Diversi politici di lungo corso non si sono visti rinnovare la fiducia dalle elettrici e dagli elettori. Se per alcuni il «cadreghino» lo si sapeva traballante, per altri invece l'esclusione è inattesa.

Speciale elezioni TI

Qualche sorpresa l'elezione del Gran Consiglio ticinese l'ha riservata anche quest'anno. Sono infatti diversi i candidati che non sono riusciti a mantenere il proprio posto in Parlamento, alcuni dei quali dopo lunghi anni di permanenza.

L'ennesimo cambio di partito non ha così per nulla giovato a Franco Denti, che dopo aver militato nel PPD otto anni fa ed essersi fatto eleggere sulla lista dei Verdi del Ticino quattro anni fa, questa volta nelle fila dell'UDC non è stato eletto. Il presidente dell'Ordine dei Medici ticinese paga a caro prezzo una campagna elettorale molto contestata.

Il lupo può dormire sonni più tranquilli poiché il suo più acerrimo nemico non siederà più in Parlamento. In effetti l'unico esponente di Montagna Viva, il valmaggese Germano Mattei, notoriamente a favore dell'eliminazione del predatore, termina la sua avventura dopo otto anni. Con lui quindi scompare anche il movimento Montagna Viva in Gran Consiglio.

Potrà ancor di più concentrarsi sul suo lavoro di consigliere comunale di Gambarogno Cleto Ferrari, costretto a lasciare dopo ben quattro legislature, trascorse, come Franco Denti, con diverse casacche sulle spalle. Negli anni infatti è passato dal PS alla Lega, formazione lasciata nel 2016, poco prima di entrare nell'UDC.

Nei ranghi democentristi mancherà anche Paolo Pamini, la cui presenza quadriennale in Parlamento sarà probabilmente ricordata per l'apparizione con un vestito molto elegante, con tanto di cilindro, in occasione della discussione, lanciata dal PLR Alex Farinelli, sulla tenuta vestimentaria da adottare in aula.

Sette leghisti non riconfermati

Nel PPD non è stata riconfermata Sara Beretta Piccoli, che avrà fatto quindi solo un quadriennio a Bellinzona. Per quel che riguarda il PLR non tornerà nelle sale del Palazzo delle Orsoline Giovanni Pagani, subentrato nel 2016.

Il maggior numero di candidati non rieletti si trovano nelle fila della Lega, che ha perso quattro seggi. Lasciano il Parlamento politici di lungo corso come Ivano Lurati (presente nelle ultime due legislature dopo una prima esperienza come subentrante dal 2001 al 2003), Maruska Ortelli (due legislature), Giancarlo Seitz (due legislature) e Andrea Zanini (una legislatura).

Non torneranno più a Bellinzona nemmeno Felice Campana (due volte subentrante dal 2013 al 2015 e dal 2016), Daniele Casalini (subentrante da inizio 2018) e Nicholas Marioli (subentrante dal settembre del 2018).

Tornare alla home page