Covid in TicinoI frontalieri non verranno testati, Gobbi: «Sono deluso»
SwissTXT / pab
27.1.2021
I frontalieri non possono essere testati e di controlli non se n'è parlato. Lo ha fatto sapere il Consiglio federale nella conferenza di oggi, mercoledì. Una via non percorribile che ha un po' lasciato l'amaro in bocca a Norman Gobbi.
«Sono deluso: da un lato si riconosce il problema, ma dall'altro non si propongono soluzioni. Ieri è stata riscontrata la variante brasiliana nella provincia di Varese e sappiamo che la mobilità transfrontaliera è un elemento che contribuisce alla diffusione del virus. La preoccupazione resta», ha detto il presidente del Governo ticinese ai microfoni della RSI.
Il ministro leghista ha poi commentato le nuove misure in vigore dall'8 febbraio, sottolineando nuovamente l'importanza di individuare i focolai: «È importante poter raccogliere i dati e notificare l'arrivo da zone a rischio per poter fare il tracciamento. I casi stanno diminuendo sia a livello nazionale, sia ticinese, quindi individuare subito i focolai è fondamentale per circoscriverli».
Il consigliere di Stato appare infine scettico sui test di massa all'interno dell'Amministrazione cantonale: «Valuteremo se sarà opportuno farli, abbiamo molti lavoratori in telelavoro. Sarebbe forse poco opportuno movimentarli per test di massa. Da un lato serve a depistare situazioni di asintomatici, ma una criticità è l'affidabilità dei risultati con le varianti, che è del 50%. Quindi è un po' come fare testa o croce».