TicinoI ristorni dei frontalieri non verranno bloccati
SwissTXT / pab
24.6.2020 - 18:55
I circa 80 milioni di franchi di ristorni dei frontalieri del 2019 verranno regolarmente e integralmente versati dal Canton Ticino, fatta eccezione per la quota parte relativa ai debiti verso il Cantone accumulati da Campione d’Italia relativa al 2018, che continua a rimanere congelata.
Lo ha spiegato il presidente del Governo ticinese Norman Gobbi rispondendo a un’interrogazione di Boris Bignasca (Lega) e Tiziano Galeazzi (UDC), durante la seduta di Gran Consiglio «extra muros» a Lugano.
«Il Cantone non dispone dell’autorità discrezionale sull’utilizzo di questi fondi», ha risposto il ministro alla richiesta contenuta nel testo di congelarli e di utilizzarli per il post coronavirus.
«L’auspicio del Consiglio di Stato resta quello di arrivare presto a una firma del nuovo accordo sull’imposizione dei frontalieri del 22 dicembre 2015», già parafato, ma poi arenatosi nelle stanze della politica italiana.
L’obiettivo ticinese: firma entro fine 2020
Gobbi ha poi ricordato la lettera firmata dal Ticino e da Regione Lombardia il 30 aprile e indirizzata tanto a Berna, quanto a Roma, che chiede un’accelerata in questo senso proponendo anche una via alternativa (regime transitorio per i frontalieri e almeno metà del gettito da destinare a Regione Lombardia per opere infrastrutturali e di mobilità).
«Il consigliere federale Ueli Maurer ci ha da parte sua recentemente esplicitato, in una lettera del 19 giugno, la volontà di riprendere al più presto le discussioni con Roma, e noi chiederemo a breve al Consiglio federale uno scadenzario».
L’obiettivo del Cantone resta quello di arrivare a una firma entro fine 2020.