La campagna elettorale luganese tocca temi di stretta attualità, ma è il Polo sportivo a far discutere maggiormente.
SwissTXT / pab
22.03.2021, 21:42
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Un progetto milionario sul tavolo da oltre un decennio sul quale ultimamente sono sorti molti dubbi, tanto che il Movimento per il socialismo ha annunciato un referendum: si tratta di «un progetto sproporzionato» secondo il candidato MPS Oliviero Farinelli e la parola va lasciata quindi alla popolazione.
Un referendum che nemmeno la Lega dei ticinesi vede di mal occhio: «È importante che i cittadini si possano esprimere su un progetto così grande» ha dichiarato Sabrina Aldi.
Qualche dubbio invece da parte liberal-radicale: per Giovanna Viscardi, candidata PLR, «è difficile immaginare di votare su un messaggio così omnicomprensivo. (…) Chi vorrebbe dire di no [a tutti gli aspetti] del polo sportivo?”.
Dubbi anche dalla candidata del PPD Nadia Ghisolfi: «Questo progetto è pronto. Se si vanno a modificare delle cose rimarrebbe di nuovo fermo per altri 10 anni».
A preoccupare sono anche i costi e il mix pubblico/privato
A preoccupare sono anche i costi: un progetto faraonico incomprensibile, secondo Tamara Merlo (movimento Più donne) per una città che «pochi anni fa aveva chiuso i bagni pubblici e sospeso i corsi di nuoto per i bambini» per cercare di contenere le spese.
Anche per Edoardo Cappelletti (candidato PS) «bisogna portare avanti il progetto accrescendo però il contributo da parte dei comuni limitrofi e del Cantone».
Un’altra preoccupazione, infine, è il mix pubblico/privato. Giovanni Albertini (movimento Ticino e lavoro): «Bisogna trovare il giusto equilibrio: la Città non deve perdere e il privato non deve guadagnare».
La presenza dei privati rappresenta una criticità anche per Ivana Zeier (Sinistra alternativa): «La città di Lugano si troverà a dover pagare una rata leasing» a questi enti.