Non solo solare Il Ticino energetico «cambia passo»

Swisstxt / red.

1.2.2023 - 16:33

Incentivi per oltre 3'000 impianti nel 2022
Incentivi per oltre 3'000 impianti nel 2022
Keystone

Il futuro energetico e climatico del Ticino è stato condensato in un documento di cento pagine, presentato oggi, mercoledì, a Bellinzona. Si tratta del nuovo Piano energetico e climatico cantonale, il PECC, con quella C in più rispetto al precedente, per indicare la centralità della politica climatica.

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Il testo, in consultazione aperta a tutti fino al 31 marzo, «sarà la base per elaborare dei provvedimenti concreti, definisce gli indirizzi ma non si proclamano verità assolute», ha detto il presidente del Governo Claudio Zali.

L’obiettivo è di avere entro il 2050 un Ticino indipendente energeticamente, neutrale dal profilo climatico e pronto ai cambiamenti climatici.

«Dobbiamo decarbonizzare, risparmiare energia e produrre molta più energia rinnovabile. A dieci anni dal primo PEC, grazie al quale ci sono stati riscontri favorevoli, ad esempio sulla qualità dell’aria, dobbiamo cambiare passo».

Il PECC, ha detto ancora Zali, non parla di tasse, ma di incentivi. «Ci sono prospettive di crescita enorme per un’economia settoriale».

Le acque devono tornare in mano al Ticino

Gli obiettivi strategici, resi noti alla stampa a Bellinzona, sono molti. Sul piano dell'idroelettrico, il direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia, Christian Vitta, ha ricordato quello di un «Ticino che ritorni proprietario delle proprie acque attraverso la riversione».

Vi è pure l’aumento della produzione con l’innalzamento delle dighe, dove possibile: «La diga del Sambuco, in Lavizzara, risulta essere quella con la maggiore capacità di sviluppo». Ma il Cantone sosterrà con incentivi pure la produzione ottenuta grazie al sole, al vento e alla biomassa.

Vitta ha ricordato anche gli impatti negativi dei cambiamenti climatici, con la siccità che mette in difficoltà l’agricoltura, e la neve che manca: «È uno dei maggior rischi per il turismo che dovrà diversificare l’offerta e aumentare la competitività delle destinazioni».

Il mercato del fotovoltaico in piena espansione

Il PECC chiede un «cambiamento di passo». «I consumi energetici in Ticino dal 2008 si sono ridotti dell’8%, a fronte del 3% previsto dal precedente Piano – ha detto il capo della Divisione dell’ambiente, Giovanni Bernasconi. I combustibili fossili, ha proseguito, «coprono però ancora il 60% ed è importantissimo portare avanti la decarbonizzazione».

Bernasconi ha parlato anche di un notevole aumento delle rinnovabili: «Nel 2022 abbiamo dato incentivi per 3'000 impianti fotovoltaici. Il trend è molto positivo». Idem per la produzione di energia termica che è cresciuta grazie alle pompe di calore.

«I mutamenti climatici sono però in corso e bisogna aumentare il passo verso una società di energie al 100% rinnovabili e neutra».

Il bosco è un alleato importantissimo

La strategia prevede l’eliminazione delle emissioni di CO2, decarbonizzando e diminuendo i consumi. Ma bisogna anche puntare sulla tecnologia per stoccare il CO2. Bernasconi ha ricordato che per fortuna il Ticino può contare su una vasta area boschiva in grado di assorbire anidride carbonica.

Lo scenario, illustrato da Bernasconi, prevede una riduzione dei consumi in Ticino al 2050 del 37% rispetto al 2008. Ma anche una riduzione delle emissioni di CO2 del 90%, sempre entro il 2050.

«È importante che l’energia idroelettrica sia il più possibile sostenuta», ha detto il funzionario indicando l’obiettivo di produzione in 4'000 GWh all’anno.

Il cittadino va aiutato

In questo scenario di cambiamenti e progetti, s'è detto è estremamente importante accompagnare il cittadino nelle proprie scelte.

Tramite TicinoEnergia, ad esempio, verranno portate avanti le  consulenze, ma poi andrà incentivata anche la formazione per avere architetti, ingegneri e artigiani in grado di concretizzare gli obiettivi. Infine, è stata annunciata la creazione di un apposito Ufficio cantonale della decarbonizzazione.