Il calore del lago Verbano verrà estratto con delle termopompe e sarà diretto al quartiere locarnese Rusca/Saleggi. Si tratta di un progetto di teleriscaldamento lanciato da Calore SA, dell'Azienda Elettrica Ticinese (AET) e della società Sopracenerina, che partirà nel 2024.
SwissTXT / pab
26.10.2021, 22:54
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È un esempio regionale di messa in pratica della politica climatica svizzera ovvero la strategia energetica federale 2050, che prevede un netto aumento della quota di energie rinnovabili.
«Verbano 2030», dal costo di 14 milioni di franchi, consisterà in una centrale termica attiva, da costruire in zona Lido e permetterà di ridurre le quantità di CO2 fino a 3'000 tonnellate l'anno. Un ulteriore vantaggio, per i consumatori, consiste nella assenza di sbalzi e oscillazioni nel costo dell'energia, tipici invece dei mercati energetici tradizionali.
«L'acqua del lago rappresenta un serbatoio di energia formidabile. La temperatura però è troppo bassa per essere sfruttata. Quindi avremo una centrale termica con delle pompe di calore e una rete di acqua riscaldata che percorrerà le vie cittadine. Questo permetterà agli edifici di allacciarsi per i fabbisogni di riscaldamento e acqua e sanitaria», spiega Vinicio Curti, direttore di Calore SA, ai microfoni della RSI.
Ora si stanno cercando dei clienti
Ora si stanno cercando dei clienti, pubblici e privati, per far decollare il progetto. L'iniziativa, infatti, ha senso «laddove c'è una certa massa di possibili utenti - aggiunge Claudio Nauer, condirettore dell'AET - e dove c'è un vettore indigeno e che costi poco. In questo caso abbiamo il Verbano a due passi dal quartiere, quindi è un'operazione che sicuramente ha senso nell'ottica della decarbonizzazione della nostra società».
Il progetto si inserisce nel solco di un'altra esperienza di teleriscaldamento, quella della Centrale Morettina in funzione sempre a Locarno dal '97 e che rifornisce la zona della Peschiera.