Una sfida non facile Autogestione a Lugano: in cerca di un altro ex Macello

SwissTXT / pab

14.5.2019

Un'immagine recente dell'area dell'ex Macello di Lugano
Un'immagine recente dell'area dell'ex Macello di Lugano
Ti-Press

Il progetto di autogestione all'ex Macello di Lugano deve considerarsi oramai concluso.

Il Municipio, come noto, lunedì sera ha deciso di inoltrare la disdetta agli autogestiti degli stabili occupati da quasi 17 anni. Per cercare una soluzione e una proposta alternativa è stato deciso di riattivare il gruppo di lavoro, che vede il coinvolgimento di città e Consiglio di Stato.

«Una sfida tutt’altro che facile»

«Appena conosceremo i rappresentanti del Cantone ci metteremo al lavoro con loro per trovare un'alternativa al centro sociale autogestito, che non sia più l’ex Macello…; dovremo trovare una realtà situata in una zona urbana, accessibile con i mezzi pubblici, che non crei problemi ai residenti, insomma una sfida tutt’altro che facile», ha dichiarato ai microfoni della RSI Fabio Schnellmann, dell'Ufficio eventi e turismo, che rappresenterà la città.

La lettera che sancirà la fine dell'occupazione sarà recapitata al più tardi fra tre settimane. Una disdetta che è conseguenza del credito di progettazione di 400'000 franchi per il riordino e il recupero del comparto in riva al Cassarate.

Ripresa una mozione dopo 12 anni

A Bellinzona, intanto, la Commissione della gestione ha ripreso dopo 12 anni una mozione presentata dallo stesso Schnellmann, già deputato PLR insieme all'allora granconsigliere e oggi municipale a Lugano Roberto Badaracco e all'ex parlamentare socialista Gianrico Corti, attraverso la quale si chiedeva che fosse il Cantone a occuparsi di spostare il Molino.

Il rapporto - relatore è il leghista Boris Bignasca - dovrebbe essere pronto entro giugno.

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