COVID-19 In Ticino nuove misure in arrivo, Gobbi: «L'obiettivo è ridurre le possibilità di contatto»

SwissTXT / pab

6.12.2020

Il presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi
Il presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi
Ti-Press

Nuove misure restrittive per rallentare i contagi da coronavirus. Le sta valutando il Governo ticinese e verosimilmente saranno comunicate domani, lunedì.

Inasprimenti sollecitati sabato anche dal ministro della sanità, Alain Berset, e dalla presidente della Confederazione, Simonetta Sommaruga, in una videoconferenza con i rappresentanti di sei Governi cantonali, dove la situazione pandemica è attualmente più critica, tra i quali vi è appunto il Ticino.

Sono sei, secondo il SonntagsBlick e la NZZ, i cantoni convocati alla videoconferenza con i consiglieri federali: Turgovia, Soletta, Basilea Campagna, Argovia, San Gallo e Ticino.

La RSI ha quindi voluto approfondire la questione e ha chiesto lumi al presidente del Governo ticinese Norman Gobbi, che ha partecipato a questo incontro virtuale.

Perché Berna è preoccupata per l'evoluzione dei contagi anche in Ticino, dove pare ci sia una certa stabilità?

«Diciamo che in generale la maggior preoccupazione è proprio per quei cantoni svizzeri tedeschi in cui il numero (di contagi n.d.r) è in aumento, mentre per il Canton Ticino si è registrato la settimana scorsa - o questa settimana che si sta concludendo - uno stallo rispetto alle diminuzioni avute nelle precedenti settimane, dopo il raggiungimento del picco di questa collina, visto che, come evoluzione, comunque è molto più basso rispetto a quanto abbiamo vissuto in primavera».

Quindi una stabilità che comunque desta preoccupazione, perché?

«Questo lo abbiamo già comunicato alla Confederazione, quindi al Consiglio federale, alla presidente Sommaruga e a Berset, ci preoccupa proprio perché non ci troviamo in fondo alla valle di questa collina, ma ci troviamo ancora su un altopiano. Quindi se dovessero ripartire eventuali nuovi contagi evidentemente sarebbe molto peggio rispetto a una partenza dal basso».

Quindi per il Ticino, che comunque ha già messo in atto misure più restrittive rispetto a quelle raccomandate dalla Confederazione, si prospettano ulteriori giri di vite che il Governo comunicherà domani. Restrizioni che andranno a toccare quali ambiti?

«Diciamo che possono esserci diverse tipi di misure. L'obiettivo è proprio quello di ridurre le possibilità di contatto, di contagio. La Confederazione ha già adottato alcune misure, questo avrà già comunque un impatto a livello di vita comunitaria, sia nei luoghi pubblici, come ristoranti o in quelli privati. Il Ticino è comunque molto più restrittivo rispetto alla Confederazione, in questo senso dovremmo fare, semmai, delle riflessioni su come evitare che in questo periodo le persone possano avere un alto numero di contatti, visto che comunque abbiamo un R0 ancora sotto la media nazionale o pari alla media nazionale... anche se evidentemente negli ultimi giorni è stato un po' in rialzo».

E oggi la Divisione malattie infettive, all'Ufficio Federale della sanità pubblica, ha annunciato attraverso la stampa domenicale, che la campagna di vaccinazione anti-covid è prevista in Svizzera sull'arco di 6 mesi, a partire da gennaio. Una distribuzione che spetterà ai cantoni. Il Ticino sta già predisponendo la necessaria organizzazione e le direttive.

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