Pandemia Industria: riaprono alcune ditte in Ticino, ma a ritmo molto ridotto

SwissTXT / pab

20.4.2020 - 12:12

Attività riprese solo parzialmente.
Attività riprese solo parzialmente.
TI-Press / archivio

Le ditte con più di 20 dipendenti possono impiegare fino a metà del personale - Modenini: «In poche lo fanno, la congiuntura non lo permette». 

Lunedì mattina, oltre all'edilizia, in Ticino sono tornate a lavorare anche diverse industrie, ma il ritmo è sempre ridotto e raramente si raggiunge il 50% del personale impiegato.

Lo dice alla RSI Stefano Modenini, direttore dell’Associazione delle industrie ticinesi (AITI), commentando l’allentamento delle restrizioni per combattere il coronavirus in vigore in Ticino da questa settimana, che concedono appunto alle aziende con oltre 20 dipendenti di impiegare fino al 50% dei propri collaboratori.

«Non ci sono i presupposti»

Il problema, per Modenini, non sono però le restrizioni: «La maggior parte delle aziende è ancora in un regime di personale contenuto, e quindi parecchi restano sotto il 50%».

«Prima di tutto - prosegue Modenini - perché questo era lo stato delle cose fino a pochi giorni fa, ma poi anche e soprattutto perché la congiuntura nazionale e internazionale si sta fortemente indebolendo».

«Di conseguenza non ci sono più i presupposti per impiegare il 100% dei dipendenti, se non per fare fronte a ordinativi già arrivati, ma per il futuro la situazione è parecchio preoccupante»

Quante ditte hanno chiesto di riaprire?

Allo stato attuale a mancare sono però i dati dello Stato maggiore di condotta sul numero di aziende che hanno chiesto il permesso di far lavorare oltre la metà dei dipendenti, ma secondo il direttore di AITI sono poche.

Per la ripresa gli occhi sono infine puntati sul principale partner commerciale, l'Unione Europea.

Colonne alle dogane

La riapertura di parte dei cantieri e delle ditte si è manifestato anche sulle strade. In Ticino il traffico era più intenso dei giorni scorsi, ma senza gli imbottigliamenti che si sono verificati in uscita dall'Italia per i controlli dell'autocertificazione necessaria per muoversi nella Penisola e dei permessi di lavoro indispensabili per entrare in territorio elvetico.

Colonne di frontalieri sono state registrate ai valichi di Ponte Tresa, Ponte Chiasso, Bizzarone e Gandria.

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