Con la baionetta Condannato lo Svizzero che seminò panico con un fucile sul Lago Maggiore

SDA

19.7.2023 - 21:53

È stato condannato a due anni di reclusione il cittadino svizzero che lo scorso 8 ottobre seminò il panico sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, tra Lesa (Novara) e Stresa (Verbano-Cusio-Ossola), imbracciando un fucile da guerra con baionetta e puntandolo verso i passanti e le forze dell'ordine.

Keystone-SDA

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  • È stato condannato a due anni di reclusione il cittadino svizzero che lo scorso 8 ottobre seminò il panico sulla sponda piemontese del Lago Maggiore.
  • Aveva imbracciato un fucile da guerra con baionetta e lo aveva puntato verso i passanti e le forze dell'ordine.
  • Il giudice, al termine del rito abbreviato, ha stabilito anche una misura di sicurezza dettata dalla pericolosità sociale dell'uomo: un anno da trascorrere in una casa di cura.

In seguito aveva guidato una vettura di grossa cilindrata, una Volkswagen successivamente risultata rubata, così come la targa, fino a speronare una quindicina di auto mentre ormai era buio, lungo la strada statale 33 del Lago Magg8iore, procurando ferite a quattro persone, ricoverate in ospedale a Verbania, non in gravi condizioni.

Intercettato dai carabinieri vicino a Stresa, che l'hanno circondato, non aveva esitato nuovamente a imbracciare il fucile, puntandolo in direzione dei militari, che però lo hanno disarmato, arrestandolo per porto illegale di arma da guerra, resistenza a pubblico ufficiale, minaccia aggravata e lesioni personali.

Sotto effetto di stupefacenti

L'uomo era risultato pluripregiudicato, e gli esami compiuti dopo i fatti avevano rivelato che era sotto effetto di stupefacenti.

Nell'auto era stato trovato materiale che aveva fatto ipotizzare agli investigatori che l'uomo fosse un estremista di destra: una bandiera con la svastica e i simboli dell'aquila e del teschio. Presenti anche strumenti da taglio e ulteriori tre targhe svizzere rubate.

Un anno in una casa di cura

Il giudice, al termine del rito abbreviato, ha stabilito anche una misura di sicurezza dettata dalla pericolosità sociale dell'uomo: un anno da trascorrere in una casa di cura.

Nei confronti del 31enne la Procura aveva chiesto una condanna a 3 anni, sei mesi e 20 giorni; il giudice ha invece riqualificato la tentata rapina in tentata violenza privata, riducendo la pena.

Nei mesi scorsi l'uomo è stato sottoposto a due perizie psichiatriche, la seconda delle quali ha accertato un parziale vizio di mente.

Stabiliti anche i risarcimenti: tremila euro all'agente contro cui il 31enne puntò il fucile e duemila euro alla donna che se lo ritrovò di fronte. Duemila euro di provvisionale anche a un agente della polizia penitenziaria.