Studio del WSL Piante già gialle, l'autunno è in anticipo nei boschi ticinesi. Ecco perché

Swisstxt / pab

11.9.2023 - 11:48

Immagine illustrativa.
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Molte piante nei boschi cominciano già ad appassire, prima del solito. Gli esperti spiegano che questo avviene perché gli alberi stanno ancora patendo la meteo delle estati passate, in cui il caldo e la siccità hanno limitato la loro capacità di trasporto dell'acqua. Il fenomeno è preoccupante.

SwissTXT, Swisstxt / pab

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Nei boschi di tutta la Svizzera, e in particolare in quelli ticinesi del Mendrisiotto, si assiste a un precoce ingiallimento della chioma degli alberi.
  • L'autunno è arrivato quindi in modo precoce? L'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) sipega la situazione, visibile a occhio nudo da tutti.
  • Alcuni alberi non sono più in grado di trasportare acqua nei loro vasi a causa di embolie.
  • Il fenomeno è dovuto alle alte temperature in concomitanza con i periodi di siccità intensa, quindi non solo alla canicola di quest'anno.
  • Le prospettive per il futuro, secondo il WSL, non sono rosee. Le canicole e i periodi di siccità futuri saranno più frequenti e sempre più dannosi per i boschi.

Nei boschi in bassa quota l'autunno sta arrivando in anticipo in tutta la Svizzera, e in particolare al Sud delle Alpi.

Non si tratta però di un fenomeno normale, come spiega l'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) di Davos, in uno studio pubblicato di recente.

Nel documento si legge che: «Un esame più attento mostra come le chiome di molti alberi sono ingiallite o diventate marroni improvvisamente, senza passare attraverso le consuete fasi di decolorazione autunnale delle foglie. Un processo controllato, che in autunno consente normalmente all'albero di riassorbire le sostanze nutritive e di immagazzinarle come riserve».

«Gli alberi più esposti al vento e alla forte luce solare – fa notare il WSL – cioè quelli posti su pendii a solatio e ai margini delle foreste, mostrano i segni più marcati di questo fenomeno. Il vento accelera la traspirazione, aumentando il rischio di disseccamento del suolo e delle foglie, mentre la luce solare intensa e l'aria più calda, secca e con alte concentrazioni di ozono possono contribuire ad accelerare la senescenza delle foglie».

Colpa del caldo, ma non solo di quello del 2023

Ma perché si è verificato questo fenomeno? La colpa è del caldo, ma non solo di quello dell'estate appena finita, spiega il WSL di Davos.

La decolorazione delle foglie è iniziata dopo l’ondata di caldo di fine agosto. Ma le piante stanno ancora patendo le estati del 2018 e del 2022. Questo avviene per esempio, in maniera evidente, nel Mendrisiotto, dove i boschi si erano colorati di marrone già nell’agosto dello scorso anno.

«Gli effetti – stando al WSL – si prolungano nel tempo soprattutto quando portano alla formazione di bolle d'aria (embolie) dei vasi conduttori degli alberi a causa dell’impossibilità di recuperare dal terreno le perdite dell'acqua traspirata durante le giornate calde e secche. E la capacità di trasporto dell’acqua resta limitata anche negli anni successivi», continua il WSL.

E il fenomeno è sotto gli occhi di tutti, come sottolinea ancora il WSL: «Uno sguardo attento alle nostre foreste mostra segni evidenti delle ultime siccità sotto forma di fusti, rami e ramoscelli morti».

Al Sud delle Alpi il fenomeno tocca in particolare i tigli, ma anche betulle e altre specie arboree decidue presenti nei nostri boschi.

I tassi di ozono molto alti non aiutano

Il WSL fa inoltre notare come «ogni anno la concentrazione di ozono a cui è esposta la vegetazione supera i valori limite tollerabili».

«Soprattutto nelle estati soleggiate, ma con precipitazioni più o meno regolari, come nel 2023, la vegetazione naturale finisce per sviluppare una serie di sintomi caratteristici, tra cui l'arrossamento (varie specie di corniolo o viburno) e l'ingiallimento o l'imbrunimento (ad esempio nel faggio o nel nocciolo) delle foglie. Questi sintomi possono attualmente essere osservati in tutta la Svizzera».

Ogni prossima siccità sarà più dannosa

Il fenomeno dell’ingiallimento precoce non è nuovo, fa notare il WSL.

Si verifica ogni volta che una forte siccità estiva coincide con temperature molto alte, come è stato il caso in Svizzera nel 1947, 1976, 2003, 2015, 2018 e 2022.

È probabile che questo fenomeno diventi più frequente in futuro, poiché «l'aumento costante delle temperature rende ogni nuova siccità più dannosa per gli alberi, aumentando l'evapotraspirazione e riducendo così le riserve d'acqua nel suolo».

E il WSL termina così: «È ancora troppo presto per dire se la colorazione delle foglie di quest'anno sia eccezionalmente precoce in tutto il Paese. Sicuramente è precoce in alcune regioni, come nel Giura o nell'Altopiano centro-occidentale, dove le precipitazioni all'inizio dell'estate sono state inferiori alla media».