Pandemia La chiusura dei cantieri in Ticino è contraria al diritto federale

pab

23.3.2020

Cantieri chiusi o aperti in Ticino? Il dilemma persiste. Immagine d'illustrazione
Cantieri chiusi o aperti in Ticino? Il dilemma persiste. Immagine d'illustrazione
Keystone / archivio

Il Ticino giuridicamente non ha le competenze per ordinare la chiusura di tutti i cantieri e le attività non essenziali sul suolo cantonale. Lo ha reso noto Martin Dumermuth, direttore dell’Ufficio federale di giustizia.

Chiudendo tutte le attività produttive non essenziali e i cantieri «Il Ticino è andato oltre le proprie competenze. Queste disposizioni non sono conformi al diritto federale e quindi ci saranno delle conseguenze».

Lo ha dichiarato oggi, lunedì, a Berna Martin Dumermuth, direttore dell’Ufficio federale di giustizia, in merito alle nuove norme decretate dal Governo ticinese per contrastare l’epidemia di coronavirus.

«Ai cantoni è data facoltà di chiudere singole aziende dove è dimostrato che le misure non possono essere rispettate», ma non di chiuderle tutte di principio ha ribadito Dumermuth.

«Stiamo discutendo col Ticino»

«Le aziende possono rifiutarsi di seguire queste regole. E ci saranno anche conseguenze sul lavoro ridotto», ha continuato Dumermuth, prima di sottolineare ancora: «Il Consiglio federale ha emanato un’ordinanza che concerne tutto il paese, e il Ticino con la chiusura di tutte le attività produttive non essenziali è andato oltre le proprie competenze», ha ribadito Dumermuth.

«Le aziende che non sono d'accordo con la decisione del Consiglio di Stato ticinese possono depositare una denuncia. Abbiamo comunicato chiaramente la nostra posizione al Ticino. Ma stiamo discutendo con le autorità ticinesi.» ha proseguito Dumermuth, incalzato da una domanda di un giornalista.

Ha poi concluso: «Il diritto è una cosa, ma chi fa rispettare le leggi è un’altra. Quindi se i cantoni fanno rispettare le disposizioni cantonali e non federali c’è confusione. Ma ripeto, stiamo cercando una soluzione tutti assieme».

Swissmem critica, Vitta giustifica

La decisione ticinese era stata domenica fortemente criticata da Swissmem, l'organizzazione dell'industria metalmeccanica svizzera.

Christian Vitta ha dal canto suo motivato la scelta domenica sera ai microfoni del Telegiornale della RSI, sostenendo che il Ticino è in una situazione particolare, con l'evoluzione del virus che anticipa di un paio di settimane quello che potrebbe succedere nel resto del Paese.

Salgono a 48 i morti in Ticino

A margine di questa problematica giuridica, intanto continuano a crescere esponenzialmente i casi di contagio e il numero delle vittime in Ticino. Il bollettino ufficiale reso noto dalle autorità fa stato di 226 persone infette in più e di undici morti in più rispetto a domenica.

I casi di coronavirus nel Canton Ticino sono saliti a 1'165, superando quindi la soglia delle 1'000 unità (domenica erano 939). Nelle ultime 24 ore si è registrato anche il più alto numero di decessi legati al virus in un solo giorno: 11. Il totale dall'inizio della crisi sale quindi a 48 vittime.

Numeri e link utili

È utile ricordare che, per tutte le informazioni sul COVID-19 e sulle misure prese dalle autorità, la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.

La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.

È pure attiva a livello ticinese la Hotline per le attività commerciali, che risponde, dalle 9.00 alle 17.00 al numero 0840 117 112.

Per domande specifiche sul lavoro ridotto è disponibile
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 - 12.00 e dalle ore 13.00 - 16.00 il numero di telefono 091 814 31 03.

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