Monitorata con i droniLa frana ai Denti della Vecchia continua a muoversi
ai-scrape
12.5.2025 - 16:19
Una veduta panoramica della frana avvenuta verso le 08:00 di domenica 11 maggio nella zona dei Denti della Vecchia ed è finita nella valle tra Scirona
e il Monte Creda.
Ti-Press
L'area dei Denti della Vecchia in Ticino è sotto osservazione dopo la significativa frana di ieri, domenica, anche grazie all'utilizzo di droni. Oggi, lunedì, il sentiero dei monti di Creda è stato chiuso per precauzione e rimarrà tale anche nei prossimi giorni.
La frana che si è verificata ieri, domenica, nella regione dei Denti della Vecchia, nel Luganese, continua a destare preoccupazione. Questo lunedì mattina sono stati impiegati dei droni per monitorare la situazione, come riporta la RSI.
Andrea Pedrazzini, geologo cantonale, ha aggiornato la radiotelevisione sulla situazione attuale: «Abbiamo realizzato un volo drone per verificare la presenza di eventuali massi instabili, analizzato il deposito e potuto delimitare maggiormente la zona di potenziale invasione. Si parla sempre di un crollo di circa 50’000 metri cubi».
«Alcuni blocchi però hanno proseguito la loro corsa e si sono arrestati a circa 50 metri sopra la strada, il sentiero che da Creda va verso Murio. Chiaramente, anche a causa delle precipitazioni previste per i prossimi giorni, il versante deve ancora stabilizzarsi. Quindi abbiamo chiuso il sentiero che passa dai monti di Creda. E lo rimarrà anche nei prossimi giorni», ha spiegato Pedrazzini.
«Per il momento questa è una zona da evitare»
«Una frana di queste dimensioni – continua il geologo – anche nei giorni seguenti ha una certa attività sia nella zona di distacco che in quella del deposito».
«Per esempio questa notte ci sono stati ulteriori cedimenti e quindi possono staccarsi dei sassi di più piccole dimensioni. E per quello che riguarda il deposito, le precipitazioni potrebbero smuovere dei blocchi. Insomma, per il momento questa è una zona da evitare», ha aggiunto Pedrazzini.
La frana ha anche danneggiato un piccolo acquedotto. Ed è fondamentale continuare a monitorare la situazione. «Oggi abbiamo realizzato un volo in drone. E verificheremo ulteriormente, in seguito alle precipitazioni, se ci saranno altri movimenti, in particolare nel deposito del crollo», ha concluso Pedrazzini.
La redattrice ha scritto questo articolo con l'aiuto dell'IA.