La neve non manca di certo, è arrivata in quantità abbondanti nel mese di dicembre. A mancare sono però gli sciatori.
Sulle piste di Airolo sono praticamente dimezzati rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. La cifra d'affari del comprensorio leventinese dopo le feste ha segnato un drastico calo. La società che gestisce gli impianti è corsa ai ripari, decidendo di aprire solamente da venerdì a domenica fino a fine mese.
«Siamo arrivati a questa decisione per sopravvivere. Sappiamo che in settimana, in gennaio, è il periodo più difficile. I costi sono sempre uguali, ma l'affluenza è minore. Inoltre senza la ristorazione molte scuole, se non tutte, hanno annullato i corsi»: così ai microfoni della RSI Andrea Rinaldi, direttore marketing di Valbianca, la società che gestisce gli impianti in questione.
I paragoni con l'anno scorso (cifre record) sono deprimenti
I paragoni con l'anno scorso, contrassegnato da cifre record, sono deprimenti secondo lo stesso Rinaldi: «Ci troviamo al momento con un 50% dei passaggi rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Anche le entrate finanziarie sono un bel po' più basse».
Un anno fa si parlava di oltre 18'000 passaggi, ora sono poco più di 9'000: «Il numero chiuso limita, è però vero che noi non abbiamo raggiunto i mille passaggi ogni giorno. Durante le vacanze la meteo non ci ha dato una mano. Credo che tutto quello che gira attorno alla situazione pandemica abbia limitato l'affluenza».
Nei prossimi mesi il Cantone dovrà esprimersi anche sul rinnovo del credito quadro destinato a sostenere gli impianti e la speranza è che l'aiuto sia confermato. Si era parlato anche di un abbonamento stagionale valido per tutto il Ticino. Su questo Rinaldi si dice fiducioso: «Il covid ha dato una spinta ulteriore a trovare altre sinergie. Credo che siamo sulla buona strada in questo senso, avremo soluzioni più moderne e attuabili al nostro territorio».
Bilancio in perdita anche per gli altri impianti
Anche tra gli altri impianti il bilancio rimane in perdita rispetto alle cifre degli introiti abituali di questo periodo. «Siamo sicuri che lunedì e martedì prossimo saremo chiusi. Però aspettiamo notizie da Berna e da Cantone. Se le cose non cambiano, terremo chiuso regolarmente da lunedì al giovedì sera», spiega sempre alla RSI Giovanni Frapolli, direttore a Bosco Gurin. La ristorazione bloccata gioca un ruolo fondamentale anche qui e il take-away non riesce a compensare minimante.
Introiti quasi dimezzati anche al Nara, racconta Matteo Milani dell'Associazione Amici del Nara, malgrado un buon afflusso: «Siamo molto soddisfati da quel punto di vista, ma la ristorazione pesa in maniera negativa».
Abbastanza contento Luca Müller, direttore a Carì, dove lo sci ingrana meglio in settimana. Aperture più flessibili invece a Campo Blenio, che dipende molto dalle scuole montane. Qui la cifra d'affari sta comunque tenendo, ma gli aiuti pubblici saranno fondamentali, come altrove.