COVID-19 La vita degli anziani è cambiata

SwissTXT / pab

20.3.2020

Anziani in una casa di riposo a Mendrisio in un'immagine d'archivio
Anziani in una casa di riposo a Mendrisio in un'immagine d'archivio
Ti-Press

Il canton Uri ha imposto giovedì il coprifuoco per gli ultra-65enni. Una decisione che «potrebbe arrivare anche qui, ma speriamo di no», dice la presidente del Consiglio degli anziani, Maria Luisa Delcò, ai microfoni della RSI.

«Noi abbiamo un vissuto di democrazia, non siamo la Cina, quindi stiamo abbastanza attenti. Capisco le fragilità di noi anziani, ma attenzione a isolare, e attenzione a non rivolgersi a tutte le generazioni».

«È chiaro che la nostra vita è completamente cambiata», aggiunge l'ex consigliere di Stato 87enne Pietro Martinelli. «Non vedo più i miei figli né i miei nipoti... Siamo solo mia moglie e io qui in casa. Però oggi abbiamo il vantaggio, con il telefonino e le sue diavolerie, riusciamo a metterci a contatto comunque. Però manca l'abbraccio, il calore umano... Si sente che l'uomo è un animale sociale e che ha bisogno del prossimo per vivere bene».

Non bisogna aver timore di chiedere sostegno

Maria Luisa Delcò a nome del Consiglio degli anziani invita le persone a non aver timore di chiedere sostegno alle numerose iniziative di solidarietà e volontariato.

Ma le persone anziane ne fanno capo? Sì, secondo Delcò, «soprattutto a livello di piccoli comuni, che si sono mossi molto bene. Anche la città si è mossa, ma li è molto più difficile perché non c'è già una vicinanza, non si può creare un passaparola failmente e tutto d'un tratto».

«È un sacrificio che dobbiamo alla società - aggiunge Martinelli - e alle persone che oggi sono obbligate a lavorare nel settore sanitario, dell'alimentazione, della comunicazione... Un sacrifico per aiutare a battere questo virus».

Un sacrificio che, come ripetono le autorità, va fatto adesso e tutti assieme.

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