Territorio Produzione elettrica, le acque della Maggia allo Stato?

Swisstxt / pab

10.2.2021 - 11:48

L'OFIMA produce elettricità anche grazie alla diga di Robiei, in Valle Bavona, le cui acque, assieme a quelle provenienti dalla valle di Peccia e della Rovana e, più in basso dalla Melezza, formano il fiume Maggia.
L'OFIMA produce elettricità anche grazie alla diga di Robiei, in Valle Bavona, le cui acque, assieme a quelle provenienti dalla valle di Peccia e della Rovana e, più in basso dalla Melezza, formano il fiume Maggia.
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Il Consiglio di Stato chiede al Gran Consiglio di respingere la domanda di rinnovo della concessione per l’utilizzo delle acque del fiume presentata dalle Officine Idroelettriche della Maggia SA (OFIMA).

Le acque della Maggia scorrono verso una statalizzazione. Il Consiglio di Stato, su proposta del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE), ha infatti licenziato mercoledì il messaggio con cui chiede al Gran Consiglio di respingere la domanda preliminare di rinnovo della concessione per l’uso delle acque della Maggia e dei suoi affluenti (oltre che della Valle Bedretto) presentata in ottobre dall'OFIMA.

È un passo nella direzione di un utilizzo in proprio delle acque pubbliche di superficie, che avverrebbe tramite l'Azienda elettrica ticinese (AET).

Lo Stato fa valere il diritto di riversione degli impianti le cui concessioni giungeranno a scadenza nei prossimi decenni (2035 per gli impianti di Maggia I e 2048 per Maggia II).

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