Guida Michelin 2020 Le stelle svelate al LAC di Lugano

SwissTXT / pab

24.2.2020

Un evento che vede riuniti al LAC quasi 500 tra esperti e operatori del settore
Un evento che vede riuniti al LAC quasi 500 tra esperti e operatori del settore
Keystone / Ti-Press

Al LAC di Lugano è stata presentata lunedì la Guida Michelin Svizzera 2020.

Un evento enogastronomico di prestigio che ha visto riuniti quasi 500 tra esperti e operatori del settore, e ha tenuto con il fiato sospeso molti chef, perché si sono scoperte non solo le new entry, ma anche chi la stella (o le stelle) è riuscito a manternerla.

122 locali stellati in tutta la Svizzera

La nuova guida vede 122 locali stellati in tutta la Svizzera, con 6 nuovi ristoranti a due stelle e 12 con una. Il Ticino ha mantenuto i suoi cinque, mentre nei Grigioni due ristoranti hanno perso le loro stelle e altri quattro sono invece entranti nella guida, per un totale di 16 locali stellati.

«Un sacco di gente nervosa», quindi, come ha confermato ai microfoni della RSI Dany Stauffacher, coordinatore dell'evento luganese. Il lavoro degli esperti, sempre in viaggio in incognito, è molto selettivo e quindi è tutt'altro che scontato non solo ottenere una o più stelle, ma anche, e forse soprattutto, è arduo conservarle.

Aver organizzato in Ticino l'evento nazionale sembra davvero un buona operazione dal punto di vista promozionale. «La Città di Lugano e LuganoRegio hanno lavorato bene per più di un anno - prosegue Staffaucher - e devo fare i complimenti a entrambi perché c'erano altre città candidate a ospitare l'evento come Zurigo o Ginevra».

Livello qualitativo del Ticino molto alto

«Il Ticino è messo molto bene - prosegue Staffaucher -  non solo con le stelle. Il nostro livello qualitativo è molto alto perché abbiamo questa grande fortuna di essere a pochi passi dall'Italia, e ne sentiamo l'influenza sia a livello di prodotti che dei cuochi che vengono a lavorare da noi.

Evidentemente il turismo di qualità fa gola a tutti però il Ticino ha anche altre peculiarità, che sono uniche. «Anche a livello di ristoranti tipici come i grottini», sottolinea Alberto Trotta, direttore di Ticino Turismo, «una cosa tipicamente nostra. Posizionarci come una destinazione dove si mangia e si beve bene è comunque fondamentale per il turismo».

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