Statistica Le vittime del COVID-19 in Ticino sono forse di più

SwissTXT / pab

5.5.2020

Immagini d'illustrazione
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Ti-Press

Ci sono decessi provocati dal COVID-19 che sfuggono al conteggio ufficiale delle vittime. Ma il problema è particolarmente evidente, secondo una statistica elaborata dal TG della RSI e da RTS, nella fascia degli anziani dagli 80 anni in su, tra i quali decine di decessi rimangono senza spiegazione.

Il confronto tra statistiche, suggerisce che in Ticino la differenza fra dati ufficiali e realtà potrebbe essere di alcune dozzine di casi.

Nel Cantone gli over 80 costituivano, al 19 aprile, il 66% dei decessi totali da Covid-19. Una cifra piuttosto bassa se paragonata a quella di altri cantoni molto colpiti, come Ginevra, Vallese e Vaud. In quest'ultimo, ad esempio, secondo i dati dell'UFSP, la proporzione è del 76%.

Di per sé questo scarto potrebbe spiegarsi con la storia della pandemia, molto diversa da una regione all'altra, ma altre cifre, pubblicate dall'Ufficio federale di statistica (UST), sembrano smentire questa ipotesi.

Le cifre che mostrano delle anomalie

Secondo i dati dell'UST il Ticino, già dall'inizio della pandemia, è il Cantone con il più grande eccesso di mortalità nella categoria degli ultraottantenni. Raggruppando tutte le cause di mortalità, nelle 4 settimane prima del 19 aprile sono decedute in Ticino un totale di 413 persone dagli 80 anni in su. Tra il 2015 e il 2019, nello stesso periodo, la media era di 196.

Rispetto agli anni precedenti, dal 15 marzo al 19 aprile c’è quindi un eccesso di mortalità tra gli over-80 di 217 morti circa. I decessi per COVID-19 nella statistica dell'UFSP erano però solo 158, una sessantina in meno.

Alcune differenze si riscontrano anche in altri cantoni, ma non in numero così importante.

Per Philippe Wanner, professore all'Istituto di Demografia e Socioeconomia di Ginevra, «i dati disponibili indicano una sottovalutazione dei morti Covid-19 in Ticino […], probabilmente varie decine di decessi» non registrati. L'esperto s’interroga inoltre sulla possibilità che «altri decessi possano essere effetti collaterali del virus», dovuti per esempio ad altre patologie trascurate da chi ne era affetto per il timore di recarsi in ospedale.

Le autorità ticinesi non commentano

Contattate dalla RSI, le autorità ticinesi non hanno voluto commentare le cifre e hanno solo affermato che è in corso un ampio studio sui diversi dati relativi all'epidemia.

Il caso ticinese illustra bene l’incertezza dei bilanci attuali. La situazione è simile in tutti i luoghi del mondo. Là dove la crisi è più forte e il sistema sanitario è maggiormente sollecitato, vari decessi sfuggono alle statistiche. Emblematico, in Lombardia, è il caso della provincia di Bergamo.

L'UFSP si basa unicamente sui casi confermati in laboratorio per i suoi bilanci ufficiali. «Servirà comunque del tempo per avere un'idea precisa del vero bilancio dell'epidemia», spiega l'esperto. Il bilancio finale di questa crisi sarà quindi probabilmente superiore alle cifre attuali.

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