Il DECS trae un bilancio dalla fase di consultazione sui corsi attitudinali e di base in terza media e propone al Consiglio di Stato ticinese di avviare già dal prossimo anno scolastico una sperimentazione biennale che coinvolga una parte delle 36 sedi del Cantone.
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13.01.2022, 14:14
13.01.2022, 14:57
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Intende inoltre continuare - all'interno del gruppo di lavoro già esistente - un'analisi sul superamento dei livelli anche in quarta media. Non si vuole «lasciare il sistema ostaggio dell’immobilismo, in attesa di un’unanimità impossibile da ottenere su questo tema», scrive in un comunicato di oggi, giovedì, il Dipartimento diretto da Manuele Bertoli.
La limitazione del progetto a solo una parte del secondo biennio di insegnamento è una delle due critiche mosse da quel 34% dei consultati - tra cui una maggioranza dei collegi dei docenti, dei direttori e degli esperti, oltre al PPD - che pur vedendo di buon occhio la proposta in discussione esprimeva un «sì» condizionato.
L'altro aspetto criticato era invece relativo a una maggiore precisazione della modalità didattica scelta per rimpiazzare i corsi A e B, ovvero i laboratori.
Un terzo favorevole alla proposta così come formulata
Il 30% del centinaio di risposte espresse, provenienti da gruppi e organizzazioni, ma anche da persone singole, era invece favorevole alla proposta così come formulata. I «sì» convinti erano arrivati da sinistra, ma anche per esempio dal sindacato VPOD e dalla conferenza dei genitori.
Mentre il 14% ha formulato considerazioni ma non un giudizio, i «no» alla consultazione chiusasi il 23 dicembre erano stati il 22%. Tra i partiti si era schierato contro il PLR, che con Lega e popolari-democratici, in commissione della gestione, ha stralciato nei giorni scorsi la necessaria voce di spesa di 390'000 franchi dal preventivo 2022 del Cantone, che arriverà in Gran Consiglio nella sessione del 24 gennaio.