Veduta panoramica aerea sulle macerie della parte demolita del centro sociale CSOA il Molino. © Keystone-SDA / Ti-Press / Samuel Golay
Le ruspe sono entrate in azione nella notte. All'alba l'operazione di demolizione era conclusa.
Le macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte dopo le azioni di sgombero.
Uno dei numerosi poliziotti presenti domenica mattina vicino alle macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte dopo le azioni di sgombero da parte della polizia .
La parte protetta come bene culturale non è stata toccata dalla demolizione
Sono diversi i passanti che si sono fermati a guardare le macerie rimaste dopo la demolizione avvenuta nella notte.
L'azione delle ruspe ha provocato reazioni contrastanti
Due poliziotti presidiano le macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte.
La protesta sotto il municipio di Lugano mentre l'esecutivo cittadino si stava spiegando con i media domenica pomeriggio.
Conferenza stampa municipio di Lugano sulla demolizione del CSOA il Mulino. Nella foto, un momento durante la conferenza stampa del municipio di Lugano con al centro il sindaco di Lugano Marco Borradori, con in primo piano Karin Valenzano Rossi e sul lato opposto Filippo Lombardi. © Ti-Press / Samuel Golay
L'arrivo dei manifestanti in Piazza Riforma contro la demolizione dell' ex macello CSOA il mulino. © Keystone-SDA / Ti-Press / Samuel Golay
Veduta panoramica aerea sulle macerie della parte demolita del centro sociale CSOA il Molino. © Keystone-SDA / Ti-Press / Samuel Golay
Le ruspe sono entrate in azione nella notte. All'alba l'operazione di demolizione era conclusa.
Le macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte dopo le azioni di sgombero.
Uno dei numerosi poliziotti presenti domenica mattina vicino alle macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte dopo le azioni di sgombero da parte della polizia .
La parte protetta come bene culturale non è stata toccata dalla demolizione
Sono diversi i passanti che si sono fermati a guardare le macerie rimaste dopo la demolizione avvenuta nella notte.
L'azione delle ruspe ha provocato reazioni contrastanti
Due poliziotti presidiano le macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte.
La protesta sotto il municipio di Lugano mentre l'esecutivo cittadino si stava spiegando con i media domenica pomeriggio.
Conferenza stampa municipio di Lugano sulla demolizione del CSOA il Mulino. Nella foto, un momento durante la conferenza stampa del municipio di Lugano con al centro il sindaco di Lugano Marco Borradori, con in primo piano Karin Valenzano Rossi e sul lato opposto Filippo Lombardi. © Ti-Press / Samuel Golay
L'arrivo dei manifestanti in Piazza Riforma contro la demolizione dell' ex macello CSOA il mulino. © Keystone-SDA / Ti-Press / Samuel Golay
Nuova protesta in centro dei sostenitori dell'autogestione. All'infopoint del Municipio Borradori: «Manifestazione alla deriva. Poi la decisione presa a maggioranza». Valenzano Rossi: «La nostra richiesta di dialogo rimane». Attimi di tensione in Pazza Riforma tra alcuni manifestanti.
Domenica pomeriggio, mentre il Municipio spiegava le sue ragioni, si è tenuta una nuova protesta in pieno centro città con decine di sostenitori dell'autogestione.
Come riferisce la RSI poco prima delle 18 ci sono stati anche degli scontri fisici nella zona di Piazza Riforma.
Testimoni riferiscono di scambi di pugni e calci sotto lo sguardo attonito di bambini, mamme e tante altre persone pacifiche che affollavano il centro e le terrazze dei bar. Sembra che ad affrontarsi siano stati alcuni «molinari» ed elementi appartenenti a gruppi di destra. Potrebbero essere, secondo la RSI, gli stessi che già sabato sera avevano canzonato e insultato gli autogestiti durante lo sgombero.
«Deciso al telefono a maggioranza»
Dalle 16.00, nella sala del Consiglio comunale a Palazzo Civico, l'Esecutivo è tornato sui fatti e le decisioni di ieri, che hanno portato allo sgombero ed in seguito all'abbattimento del Macello.
«Eravamo pronti ad ogni scenario. Poi la manifestazione è andata alla deriva. Avevamo detto sin dall’inizio che non avremmo tollerato violazioni importanti della legalità. In cuor nostro però speravamo non succedesse nulla di particolare», ha ribadito il sindaco Marco Borradori.
«E tutto sarebbe finito lì, se non fosse stato che verso le 19.00, ci è stato comunicato che una parte dei manifestanti aveva occupato lo stabile della fondazione Vanoni, i cui proprietari hanno poi chiesto l’intervento della polizia».
«La polizia aveva tracciato delle linee guida. Ma è stato ieri sera che da parte della polizia sono stati sollevati i punti legati allo sgombero e alla demolizione. Sui quali poi ci siamo espressi telefonicamente a maggioranza», ha poi svelato il sindaco.
«La richiesta di dialogo rimane»
«La nostra richiesta di dialogo è ferma e rimane», ha detto la municipale Karin Valenzano Rossi. «Bisogna potersi parlare. Cosa che noi vogliamo fare», ha aggiunto. «La nostra richiesta sul dialogo è chiara, ma ci vuole chi abbia voglia di dialogare con noi».
Ed in Piazza Riforma, nel frattempo, diverse decine di «molinari» hanno organizzato un presidio per protestare contro lo sgombero e l'abbattimento con lunghi fischi e al grido «Il Molino non si tocca».