Politica ticineseMatteo Pronzini prosciolto dall'accusa di ingiuria
Swisstxt
17.10.2024 - 18:01
L’esponente dell'MPS Matteo Pronzini è stato prosciolto dall’accusa di ingiuria.
17.10.2024, 18:01
17.10.2024, 18:23
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Giovedì la pretura di Bellinzona ha ritenuto irrilevante dal punto di vista penale la frase pronunciata dal consigliere comunale durante una seduta del Legislativo della capitale ticinese.
Nel 2021 disse: «Il Municipio usa in modo abusivo i soldi pubblici per azioni temerarie di intimidazione di stampo mafioso».
Pronzini aveva espresso il suo disaccordo con la decisione del Municipio di presentare ricorsi, prima all’Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva e successivamente al Tribunale federale, contro due servizi della RSI (uno radiofonico di Modem e l'altro televisivo del Quotidiano) relativi ai decessi causati dal Covid nella casa per anziani di Sementina.
Botta e risposta
Dopo tre tentativi di conciliazione falliti, la giudice Elettra Orsetta Bernasconi Matti ha chiesto a Pronzini di chiarire le sue dichiarazioni.
«Per me quel ricorso al Tribunale federale contro la stampa, era un chiaro tentativo di intimidire e zittire le giornaliste. Il mio era un intervento politico in un dibattito politico e mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso», è stata la risposta dell'esponente dell'MPS.
Tuttavia, l'accusa ha sostenuto che Pronzini ha oltrepassato il limite, offendendo la dignità dei municipali. «A nessuno sfugge il significato di mafia. A Pronzini è scivolata la frizione», ha affermato Andrea Bersani, rappresentante degli allora municipali.
La giudice ha accettato la tesi della difesa
La difesa, rappresentata dall'avvocato Luca Allidi, ha sottolineato che le parole di Pronzini erano parte di un discorso politico acceso, affermando: «Ha usato toni forti, ma tutti, anche un ascoltatore medio fuori dall’aula, capisce che il significato non può essere preso alla lettera».
La giudice ha accettato questa tesi, riconoscendo che le affermazioni erano da contestualizzare nel dibattito politico, portando così all’assoluzione di Pronzini.