COVID-19 Niente esami orali in Ticino per la maturità

SwissTXT / pab

25.4.2020

Niente orali e, Berna permettendo, niente scritti
Niente orali e, Berna permettendo, niente scritti
Ti-Press

Niente esami orali e, Berna permettendo, nemmeno gli scritti. È questo l'orientamento del Dipartimento ticinese dell’educazione (DECS) per quanto riguarda gli esami di maturità di fine liceo e della scuola cantonale di commercio di Bellinzona.

Il calendario degli esami è pronto da tempo, ma non si può non tenere conto dell’emergenza scatenata dal nuovo coronavirus. Mercoledì il Consiglio federale chiarirà come intende regolare la questione e il direttore del DECS, Manuele Bertoli, spera che si possa andare in questa direzione.

Il problema, spiega Bertoli ai microfoni della RSI, «è che è difficile fare gli esami in queste condizioni: per questioni organizzative e anche per quello che è successo», ovvero che da metà marzo le scuole sono chiuse e, anche nei licei, l’insegnamento si fa a distanza.

Esami orali di competenza cantonale

L’orizzonte dato da Berna per la riapertura delle scuole post obbligatorie è l’8 di giugno: una data tuttavia ancora in forse e che verrà confermata a seconda dell’andamento dell’epidemia. La decisione dell’Esecutivo attesa per il 29 aprile riguarda gli esami scritti di maturità; quelli orali sono invece di competenza dei singoli cantoni.

«Per noi è chiaro che gli esami orali non verranno organizzati, - conferma ancora alla RSI Bertoli - mentre per quanto riguarda gli scritti i cantoni sono divisi: c’è una maggioranza dei cantoni, che però rappresenta meno di un terzo dei maturandi, che vorrebbe farli, mentre una minoranza non vuole organizzarli».

Tra questi, spiega il ministro, ci sono Zurigo, diversi cantoni urbani, la Romandia e anche il Ticino.

Resta l'attestato di maturità federale

La Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione, da parte sua, ha chiesto al Consiglio federale di dare questa possibilità ai cantoni che lo richiedono.

«Attendiamo questa decisione – continua il direttore del DECS –, soprattutto le condizioni per ottenere questa autorizzazione, che noi auspichiamo non siano strette; se il Governo federale ci darà la possibilità, si opterà, in questa situazione particolare, di considerare le conoscenze dei ragazzi fino all’11 di marzo e poi quello che è stato possibile fare nell’ambito della scuola a distanza».

In Ticino, conclude Bertoli, «i ragazzi sono pronti in quarta: non c’è quasi nessuno che boccia, la selezione è già avvenuta nelle classi precedenti».

L'attestato di maturità federale in ogni caso rimarrebbe. Ora, come detto, si attende di conoscere cosa deciderà il Governo.

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