Una medaglia tanto attesa quanto meritata, vista la recente supremazia dimostrata nella disciplina. Un sogno coltivato da tempo, dalle prime discese sulle piste di Airolo, quando ancora bambina poneva le basi per il suo futuro.
Una carriera sbocciata anche sotto gli occhi Enzo Filippini, profondo conoscitore della realtà sciistica della Svizzera italiana. «In quello che ha fatto oggi la riconosco sicuramente, anche se prima era un po' più aggressiva e scontrosa. Ora ha raggiunto un altro livello di calma e determinazione in quello che vuole ottenere. Sa dove vuole arrivare e sa come farlo», ha commentato l'ex presidente della Federazione sci della Svizzera ai microfoni della RSI.
Da De Agostini e Figini, arrivando a Lara Gut-Behrami
Filippini è stato anche il primo sponsor dell'atleta di Comano, come ricorda lui stesso: «Vedevo del potenziale e ritenevo giusto aiutare un'atleta ticinese per sviluppare le sue capacità».
Capacità notevoli che spesse volte si sono manifestate in Leventina, visti i successi del passato di Doris De Agostini e Michela Figini: «Ho sempre sostenuto che ad Airolo c'è un DNA vincente. Sono nate tre atlete incredibili, e pensare che il Ticino ha 300'000-350'000 abitanti, che ci hanno portato al primo posto mondiale. La Leventina è sempre stato un mondo particolare, spero che continui in questa direzione».