Patrimonio culturale immateriale Le Processioni storiche di Mendrisio nell'UNESCO

SwissTXT / ATS / sam

12.12.2019 - 21:55

Un momento della rappresentazione della Passione di Cristo per le vie di Mendrisio.
Un momento della rappresentazione della Passione di Cristo per le vie di Mendrisio.
Source: KEYSTONE/TI-PRESS/PABLO GIANINAZZI

Mendrisio ce l'ha fatta. L'iscrizione delle Processioni storiche della Settimana Santa nel patrimonio culturale immateriale dell'umanità è diventata realtà.

Il comitato internazionale dell'UNESCO, riunito in questi giorni a Bogotà, in Colombia, giovedì ha accolto la candidatura ticinese riunita nel dossier depositato nel marzo 2018 dall'Ufficio federale della cultura.

Una tradizione vivente tramandata in generazioni

Le processioni di Mendrisio sono portatrici di una tradizione vivente, tramandata di generazione in generazione grazie alla collaborazione con le scuole, alla creazione di un museo e alla realizzazione di progetti pedagogici. Hanno luogo ogni anno il Giovedì e il Venerdì Santo – la prossima edizione si terrà il 9 e il 10 aprile 2020 – e attraggono migliaia di spettatori.

La cerimonia del giovedì, animata da 270 figuranti, è dedicata alla rappresentazione della Passione di Cristo e del Cammino della Croce. Quella solenne del venerdì si concentra sul raccoglimento. Vi partecipano 700 abitanti del luogo, bambini compresi, che sfilano portando una serie di oggetti, accompagnati da vari corpi musicali.

Durante le processioni le luci della cittadina vengono spente e le vie sono rischiarate soltanto dai «trasparenti», dipinti traslucidi montati su telai e illuminati dall'interno. Tali opere, realizzate secondo una tecnica specifica risalente al Settecento, sono una delle particolarità e l'intento di conservare questa abilità pittorica costituisce un elemento fondamentale della candidatura.

Altre due tradizioni svizzere nell'UNESCO

Il dossier è stato depositato nel marzo del 2018. Alla sua preparazione avevano contribuito l'UFC e la Fondazione Processioni storiche di Mendrisio, con il sostegno delle autorità comunali.

Non si tratta della prima tradizione esclusivamente elvetica a entrare nella lista dell'UNESCO di recente. In precedenza, era toccato alla Fête des Vignerons nel 2016 e al Carnevale di Basilea nel 2017.

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