COVID-19Merlani: «I ricoverati non sono vaccinati e gli infetti hanno meno di 50 anni»
SwissTXT / pab
23.7.2021
Il medico cantonale Giorgio Merlani, sollecitato dalla RSI, fa il punto sulla pandemia e sulla campagna di vaccinazione in Ticino e chiarisce alcuni punti importanti.
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23.07.2021, 08:06
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«Il numero dei contagi è altalenante. E non parlerei di arresto della crescita, dato che questa è costante. E a livello federale ci si sta avvicinando al raddoppio dei casi settimanale. Quindi non canterei vittoria. Anzi, l'impressione è che si salirà ancora», ha affermato Merlani ai microfoni della RSI.
«Se va avanti così in futuro per le manifestazioni a grande pubblico, ma magari anche solo per andare al cinema o al ristorante, sarà necessario avere un certificato Covid», aggiunge il medico cantonale.
Merlani parla poi delle persone che in questo momento sono ricoverate in ospedale: «A livello cantonale i pazienti Covid sono persone non vaccinate. E la stessa cosa pare si confermi anche a livello federale, ma stiamo aspettando la pubblicazione dei dati. Inoltre, per quanto riguarda gli ultimi 100 casi registrati, constatiamo che si tratta di persone più giovani rispetto al quadro abituale dei pazienti. Il 95% degli infetti ha infatti meno di 50 anni. Ma è difficile dire se è perché queste persone sono rientrate da località di vacanza dove si sono infettate o se è dovuto al fatto che gli anziani sono meglio vaccinati».
Il medico cantonale ricorda poi un aspetto importante: «Ci sono persone che per motivi di salute non possono essere vaccinate. E quindi è fondamentale la partecipazione alla campagna di vaccinazione di tutti gli altri. Perché il vaccino protegge anzitutto noi stessi. Ma i dati sono sempre più chiari: i vaccini intervengono pure nel ridurre la diffusione del virus».
Variante Delta, «l’apoteosi massima della trasmissibilità»
Attualmente crescono i contagi, ma non altrettanto le ospedalizzazioni. Cosa significa? «Che in futuro il parametro per eventuali nuove misure di restrizione sarà essenzialmente il carico sugli ospedali: bisognerà insomma correggere gli algoritmi e mettere in relazione il numero dei malati con quelli degli ospedalizzati e cercare di prevedere quanti finiranno in ospedale», risponde Merlani.
Variante Delta e vaccino, che relazione c'è? «Ora che abbiamo la variante Delta, che è l’apoteosi massima della trasmissibilità di questo virus, anche il contributo di riduzione del 60/70% della trasmissibilità del virus nei vaccinati, diventa fondamentale per fare la differenza tra un ritorno o meno alla normalità», sostiene il medico cantonale.
«Io non voglio fare il terrorista. Non voglio spingere la gente a vaccinarsi controvoglia. Io vorrei che ciascuno facesse una scelta responsabile. E che decidesse cos’è importante per sé», conclude Merlani.