COVID-19 Misure a favore degli indipendenti, c'è soddisfazione

SwissTXT / pab

20.3.2020

Il direttore della Camera di commercio ticinese Luca Albertoni
Il direttore della Camera di commercio ticinese Luca Albertoni
Ti-Press

La manovra contingente e d'urgenza che, come ha detto il consigliere federale Guy Parmelin, va a coprire tutti i buchi, è da molti considerata positiva.

Ad essere soddisfatti oggi sono in particolare i cosiddetti indipendenti, come ristoratori, bar, parrucchieri e fornitori di servizi legati al benessere, rassicurati anche dallo stanziamento di indennità per perdita di guadagno e da un accesso al credito facilitato.

«Positivo il sistema che è stato messo in piedi»

«Mi sembra che queste misure siano molto importanti», spiega il direttore della Camera di commercio ticinese (Cc-Ti) Luca Albertoni. «Estremamente positivo è soprattutto il sistema che è stato messo in piedi per essere rapidi: praticamente da giovedì prossimo chi ha bisogno di liquidità può andare in banca a ritirarla e questo mi sembra un unicum a livello mondiale».

«Da tenere conto poi l'intervento del Cantone - prosegue Albertoni - che potrebbe eventualmente andare a coprire i buchi eventuali lasciati dalla Confederazione. Una manovra che sembra effettivamente coprire la maggior parte delle problematiche degli indipendenti. Bisogna capire esattamente l'entità e poi domanderemo di fare le correzioni necessarie».

E gli stanziamenti a fondo perso?

C'è chi si aspettava stanziamenti anche a fondo perso, che però non sono arrivati. «I danni potremo definirli solo tra qualche tempo», commenta, da parte sua, Stefano Modenini, direttore dell'Associazione delle industrie ticinesi (AITI). «Quindi in quel momento penso potrebbe rendersi più giustificato e urgente intervenire anche con misure a fondo perso. Adesso mi sembra corretto intervenire con tutta una serie di misure di sostegno».

Sono 42 i miliardi per l'economia delle imprese, ma gli scenari futuri per le industrie sono tutti da vedere. «L'economia si basa sul fatto che ci sono dei clienti che comprano - prosegue Modenini - e noi siamo in particolare anche un'economia di esportazione quindi, finché la congiuntura negli altri paesi non riprenderà sufficientemente, vivremo delle grosse difficoltà anche al di là del virus».

«L'appello principale va fatto ai cittadini - conclude Modenini - perché più il loro comportamento è virtuoso, più facilmente usciremo dalla crisi in meno tempo. Dobbiamo pensare che poi ci sono anche i posti di lavoro da gestire, e non vorrei che li a causa di una crisi prolungata i danni dovessero essere molto più alti di quello che pensiamo».

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