Centinaia di persone si sono radunate oggi a Lugano rispondendo all'appello dei molinari per protestare contro la demolizione dell'ex Macello.
Verso le 15.10 ha preso il via il corteo da Piazza Manzoni in direzione del Parco Ciani.
E non sono mancati cartelli e striscioni con gli slogan
Alla manifestazione hanno partecipato non solo giovani, ma anche famiglie e persone di ogni ceto ed età in un clima di festa popolare.
Alla manifestazione hanno partecipato non solo giovani, ma anche famiglie e persone di ogni ceto ed età in un clima di festa popolare.
Altri striscioni e slogan
Verso le 15.10 è poi partito il corteo da Piazza Manzoni dapprima verso l'ex Macello e poi verso Piazza Molino Nuovo. Lungo il percorso sono stati imbrattati muri e rotta la vetrina di una banca.
I molinari hanno raggiunto Piazza Molino Nuovo
Molinari di nuovo in Piazza a Lugano
Centinaia di persone si sono radunate oggi a Lugano rispondendo all'appello dei molinari per protestare contro la demolizione dell'ex Macello.
Verso le 15.10 ha preso il via il corteo da Piazza Manzoni in direzione del Parco Ciani.
E non sono mancati cartelli e striscioni con gli slogan
Alla manifestazione hanno partecipato non solo giovani, ma anche famiglie e persone di ogni ceto ed età in un clima di festa popolare.
Alla manifestazione hanno partecipato non solo giovani, ma anche famiglie e persone di ogni ceto ed età in un clima di festa popolare.
Altri striscioni e slogan
Verso le 15.10 è poi partito il corteo da Piazza Manzoni dapprima verso l'ex Macello e poi verso Piazza Molino Nuovo. Lungo il percorso sono stati imbrattati muri e rotta la vetrina di una banca.
I molinari hanno raggiunto Piazza Molino Nuovo
I sostenitori dell’autogestione sono tornati a protestare in pieno centro di Lugano contro lo sgombero e la parziale demolizione dell’ex Macello. Muri imbrattati lungo il corteo, poi ripuliti dagli stessi manifestanti, ma nessun altro incidente. Blocchi di polizia sui maggiori assi viari con richiesta di fare dietro front.
La situazione è parsa molto tranquilla in Piazza della Riforma e, soprattutto, in Piazza Manzoni a Lugano dove, indetta dal Centro sociale Il Molino, poco dopo le 14.00 è iniziata la manifestazione per protestare contro lo sgombero e la parziale demolizione dell’ex Macello avvenuta sabato scorso.
Circa l'affluenza, le autorità l'hanno quantificata in un migliaio di partecipanti. Gli organizzatori parlano invece di 3'000 persone. Tra di loro non solo giovani, ma anche famiglie e persone di ogni ceto ed età in un clima di festa popolare.
Dal Lungolago, davanti alla fontana di Piazza Manzoni, alle 15.10 è poi partito il corteo. Una lunga colonna di persone ha iniziato a marciare in direzione del Parco Ciani per poi arrivare, poco prima delle 17.00, all'ex Macello.
«Il dialogo con questo Municipio è ormai impossibile»
Molte le automobili che hanno trasmesso musica a tutto volume. L’atmosfera è stata festosa, e sono state numero le famiglie con bambini che hanno preso parte alla manifestazione.
Successivamente il corteo si è diretto verso Piazza Molino Nuovo. Dopo aver percorso via Balestra, i manifestanti hanno infatti imboccato viale Franscini. Stando alla RSI, lungo il percorso sono stati imbrattati i muri di diversi edifici, ma poi diversi manifestanti sono intervenuti per cancellare scritte e imbrattamenti. È anche stata rotta anche la vetrina della sede cittadina del gruppo bancario PKB.
«Il dialogo con questo Municipio è ormai impossibile. Non si può dialogare con chi ci propone un ex depuratore», ha detto uno degli autogestiti al megafono.
La polizia è presente, ma per il momento si mantiene a distanza e si limita a osservare e a dirigere il traffico.
In precedenza un giornalista della RSI, che aveva provato ad avvicinarsi ad alcune persone con il volto coperto e vestite di nero presenti alla manifestazione è stato spintonato e minacciato. Gli individui si sono autodefiniti «il servizio d’ordine dei Molinari».
Blocchi della polizia con richiesta di fare dietro front
Stando a informazioni della RSI, nel primo pomeriggio sono stati messi in atto controlli sui maggiori assi viari. L'azienda di Comano ha in particolare la conferma di un posto di blocco sull'asse San Bernardino-Bellinzona. La polizia ferma chi scende verso Lugano dai Grigioni, come chi vi è diretto da Bellinzona e Locarno, chiedendo alle persone se vadano o meno alla dimostrazione. Coloro che rispondono di sì, dopo una perquisizione dei veicoli, devono quindi fare marcia indietro.
C'era forte preoccupazione tra i commercianti e gli esercenti del centro cittadino che temevano una possibile deriva violenta della manifestazione.