Covid Morti a Sementina, scatta l'ora della verità

SwissTXT / red

18.1.2023

La casa anziani di Sementina della Città di Bellinzona
La casa anziani di Sementina della Città di Bellinzona
Ti-Press

In mattinata la sentenza nei confronti dei tre dirigenti della casa anziani di Sementina accusati di non aver rispettato le prescrizioni durante il Covid.

SwissTXT / red

18.1.2023

Ultime ore di attesa a Bellinzona, dove mercoledì mattina in Pretura penale sarà pronunciata la sentenza nei confronti dei tre dirigenti della casa per anziani di Sementina (uno dei tre istituti cittadini) accusati di aver violato le direttive delle autorità permettendo la diffusione del Covid nella struttura.

Struttura dove, lo ricordiamo, tra il marzo e l'aprile 2020, nella fase più acuta della pandemia, su 80 ospiti, 39 furono infettati dal Covid e 22 morirono per Covid.

Il dibattimento, svoltosi in novembre, ha visto confrontarsi le due visioni diametralmente opposte dell'accaduto.

L'accusa

Da un lato quella della procuratrice pubblica Pamela Pedretti (e dei familiari) che, abbandonata l'ipotesi dell'omicidio colposo, ha chiesto la condanna del direttore del Servizio anziani comunale, della direttrice sanitaria e dell'ex capa struttura, oggi in pensione, al pagamento di multe tra i 4'000 e gli 8'000 franchi per contravvenzione alla Legge federale sulla lotta contro le malattie trasmissibili dell’essere umano.

I tre, che erano chiamati a decidere e a vegliare sull'applicazione delle disposizioni hanno più volte interpretato (o ignorato) le direttive delle autorità e lo hanno fatto in vari ambiti, dalla politica dei tamponi al tracciamento dei contatti o ancora dell'organizzazione di attività in comune.

La difesa

Dall'altra quella degli imputati e dei loro patrocinatori che, durante l'inchiesta e il processo, hanno sempre respinto le accuse, assicurando di aver fatto quanto in loro potere per tutelare la salute dei residenti, malgrado il difficilissimo contesto nel quale si operava a Sementina, come in tutti gli istituti sanitari dei paesi colpiti dalla pandemia.

Errori, hanno confermato davanti alla giudice Orsetta Bernasconi Matti, con il senno di poi, ne sono stati fatti, ma tentando di fare il possibile e l'impossibile per la salute dei residenti.

E ciò in un contesto in cui anche le direttive emanate dal medico cantonale e dall'Associazione dei direttori delle case per anziani non erano sempre limpide.