Sementina Morti per Covid nella casa anziani: tre condanne

SwissTXT / red

18.1.2023

Durante la prima ondata pandemica, nella struttura sono morte 22 persone per Covid.
Durante la prima ondata pandemica, nella struttura sono morte 22 persone per Covid.
archivio Ti-press

I dirigenti della struttura di Sementina, dove ci furono 22 decessi tra gli ospiti, sono stati riconosciuti colpevoli di contravvenzione alla «Legge sulle epidemie». Multe tra i 1'000 e i 1'500 franchi.

SwissTXT / red

18.1.2023

Tre condanne al pagamento di una multa per aver violato le direttive delle autorità favorendo così il dilagare del Covid-19 nella casa anziani di Sementina, struttura appartenente alla Città di Bellinzona dove, tra marzo e aprile 2020, il virus provocò una vera e propria ecatombe: sugli 80 ospiti, in 39 si infettarono e 22 furono i decessi.

Questa la sentenza pronunciata mercoledì mattina da Elettra Orsetta Bernasconi Matti, giudice della Pretura penale, e riportata dal sito della RSI, nei confronti dei tre dirigenti che si erano opposti al decreto d’accusa: il direttore del Servizio anziani comunale, la direttrice sanitaria e l’ex capa struttura, ora in pensione.

Le condanne, pronunciate dalla giudice, risultano tuttavia più lievi rispetto a quanto richiesto dall'accusa. Il direttore del Settore anziani e la direttrice sanitaria sono stati sanzionati con una multa di 1'500 franchi. La capo cure dovrà invece pagarne 1'000.

La procuratrice pubblica Pamela Pedretti aveva invece proposto multe variabili tra i 4'000 e gli 8'000 franchi per, questa l’imputazione, ripetuta contravvenzione alla Legge federale sulla lotta contro le malattie trasmissibili dell’uomo.

«Le istruzioni del medico cantonale prive di obbligatorietà»

Decisivo, spiega ancora la RSI, il proscioglimento dal punto uno del decreto d'accusa, quello relativo al mancato distanziamento. «A ben vedere le istruzioni del medico cantonale non sono altro che raccomandazioni e sono prive di obbligatorietà. Così come le risoluzioni governative», ha motivato la giudice.

I tre sono stati invece condannati per aver permesso lo svolgimento delle attività di gruppo. Il direttore e la direttrice sanitaria anche per aver consentito l'accesso a tre pittori nella casa anziani.

Lasciata cadere l’ipotesi dell’omicidio colposo, l’accusa sostanzialmente contestava ai tre, sulla base dei rispettivi gradi di responsabilità, la mancata applicazione rigorosa delle direttive sanitarie all’interno della casa anziani. Approssimativi, secondo il decreto, erano stati l’impiego dei tamponi, il tracciamento dei contatti e l’organizzazione di attività in comune.

Da parte loro gli imputati, prima e durante il processo tenutosi in novembre, hanno sempre respinto le accuse di negligenza. Le difese, durante il dibattimento, hanno fatto leva sulla difficilissima situazione venutasi a creare a Sementina (come nelle altre case anziani) con lo scoppio della pandemia. Errori, hanno ammesso, con il senno di poi ne sono stati fatti, ma sempre impegnandosi al massimo per la salute degli ospiti.