Decisione del TPF ‘Ndrangheta, confisca a Melide confermata

SwissTXT / pab

16.8.2019

Soldi dell'ndrangheta a Melide confiscati.
Soldi dell'ndrangheta a Melide confiscati.
RSI - Polizia di Stato

Trentamila franchi, suddivisi in 300 azioni al portatore, confiscati a un uomo vicino alla potente cosca dei Pensabene. Lui era azionista, nella misura del 30%, di una società edile che aveva sede e Melide.

Il sequestro, ricorda la RSI, è nato a seguito dall’operazione italiana denominata «Tibet», che nel marzo 2014 colpì la locale di Desio nel Milanese. Trentaquattro le persone finite in manette all’epoca, tra cui membri che facevano affari anche in Svizzera.

Ora, dopo la condanna per associazione di stampo mafioso dell’uomo in Italia, il 4 marzo, il Tribunale penale federale di Bellinzona (TPF) ha ordinato la confisca delle azioni. E recentemente ha respinto il reclamo dell’avvocato difensore.

Confisca prevista nella legge svizzera

Questo grazie all’articolo 72 del codice penale elvetico, che prevede la confisca di beni appartenenti alle organizzazioni criminali. «È uno strumento efficace per la lotta alle infiltrazioni criminali», spiega l’avvocato Pierluigi Pasi, già procuratore federale. «La sentenza odierna è anche un esempio di come la ‘ndrangheta investa non nelle banche, ma in società attive nell’edilizia».

Secondo l’articolo 72, possono essere confiscati tutti i valori patrimoniali di cui un'organizzazione criminale può disporre, qualunque sia la loro origine: illecita, ma anche lecita.

La decisione del TPF non è ancora definitiva, è infatti possibile ricorrere alle istanze superiori.

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