COVID-19Non si riapre, il Governo ticinese: «La situazione epidemiologica impone la massima prudenza»
sam
20.3.2021
Il Consiglio di Stato ticinese ha fatto sapere di condividere l’analisi delle autorità federali in merito all’attuale situazione epidemiologica a livello nazionale e sui pericoli legati alla diffusione delle nuove varianti e di aver quindi proceduto a confermare le disposizioni cantonali in vigore per il periodo fra il 22 marzo e il 18 aprile.
20.03.2021, 11:36
20.03.2021, 11:37
sam
L’unica modifica sul piano federale rispetto alla situazione attuale è l’innalzamento del numero massimo di persone per gli incontri privati al chiuso che da lunedì 22 marzo passano da un massimo di 5 a un massimo di 10 persone.
«La situazione epidemiologica in Svizzera e in Ticino è segnata da un aumento del numero di contagi e impone quindi la massima prudenza», si legge ancora nel comunicato stampa, con il quale quindi il Governo coglie l’occasione per ribadire l’importanza di continuare a seguire le disposizioni di comportamento che contribuiscono a limitare la diffusione del Covid-19.
«Il Consiglio di Stato - si legge ancora nella nota - è consapevole della stanchezza che serpeggia tra la popolazione ticinese, dopo più di un anno di pandemia e di misure restrittive, ma considera fondamentale che tutti aderiscano allo sforzo collettivo di responsabilità che è richiesto a ognuno di noi».
Un grazie ai Comuni per la questione mascherine
L'Esecutivo coglie anche l’occasione per ringraziare quei Comuni che hanno già risposto positivamente all’invito, lanciato qualche giorno fa, di introdurre l’obbligo di indossare la mascherina negli spazi aperti molto frequentati.
«Come già affermato si tratta di un provvedimento efficace che si presta bene per gli spazi pubblici – centri urbani, zone di svago, aree a bordo lago, ecc. – per i quali è lecito prevedere un forte afflusso di persone soprattutto nel prossimo periodo pasquale. L’auspicio è che l’invito possa essere accolto positivamente dal maggior numero di Comuni in modo da creare un'uniformità di disposizioni sul territorio cantonale», sottolineato il Governo.
«Si tratta di un nuovo e importante passo della campagna vaccinale che speriamo possa condurci a breve alla fine della crisi e al ritorno alla normalità», conclude il Consiglio di Stato, che ricorda che finora in Ticino sono 53mila le dosi somministrate e oltre 22mila le persone che hanno già potuto ricevere una vaccinazione completa (prima e seconda dose).