Ticino Nonostante la pioggia, l’emergenza idrica non è finita

SwissTXT / red

4.5.2022

Si è concluso il periodo più povero di precipitazioni mai registrato in Ticino e nel Moesano.
Si è concluso il periodo più povero di precipitazioni mai registrato in Ticino e nel Moesano.
Ti-Press

Dopo sei mesi di piogge quasi assenti, si è concluso il periodo più povero di precipitazioni mai registrato in Ticino e nel Moesano. Come sottolineato da MeteoSvizzera, «per ritrovare una giornata così piovosa sul Sopraceneri bisogna risalire al 3 novembre 2021».

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L’emergenza data dalla carenza di acqua però non è finita. «È vero che ha piovuto un po’, ma le precipitazioni sono state esigue e non sono andate sicuramente a rimpolpare le sorgenti, che hanno bisogno di più acqua», ha detto ai microfoni della RSI Maurizio Barro, presidente dell'Associazione acquedotti ticinesi e responsabile del Settore acqua dell'Azienda Multiservizi Bellinzona.

«La situazione da un punto di vista delle riserve idriche rimane quindi quella di poche settimane fa», prosegue Barro. «Queste piogge hanno però aiutato la vegetazione: con un ambiente meno secco bisogna innaffiare di meno, quindi, in teoria, si consuma di meno».

Il punto sulle condizioni meteorologiche

L'importanza delle precipitazioni di questi giorni viene spiegata da Luca Nisi di MeteSvizzera, sempre alla RSI: «Le ultime precipitazioni, cominciate sabato 23 aprile, con 40-60 mm nel Sopraceneri e 20-30 mm nel Sottoceneri non sono state sufficienti a colmare il deficit idrico». È pur vero che «l'inverno nella nostra regione è climatologicamente avaro di precipitazioni».

Bisogna però vedere di quanto, l'inverno 2021/2022 si è discostato dalla norma. Riferendosi al decennio 1991-2000, tra dicembre e aprile la norma indicherebbe un ammontare di 419 mm di acqua al metro quadrato (pluviometro di Parco Ciani a Lugano). Quest'anno ce ne sono stati solo 126 mm.

A mancare, spiega ancora Nisi, sono state le precipitazioni da sbarramento, ovvero quelle causate dalle correnti che dal Mediterraneo portano l'umidità a ‹scontrarsi› contro la catena alpina.

Si tratta di precipitazioni estese, anche temporalesche, che hanno un potenziale anche di oltre 200-300 mm in 24 ore (il record è detenuto dalle Centovalli con 455 mm misurato il 26 agosto 1935). Hanno prevalso invece correnti da nordovest, tant'è che la situazione delle Alpi occidentali (Oberland bernese e basso Vallese) è diversa da quella ticinese.

L'inverno 2021/2022 è il più secco di sempre

L'inverno 2021/2022, dai dati disponibili, risulta il più secco di sempre. Lo si evince bene anche dai tweet di MeteoSvizzera, dove sono paragonati gli ultimi 5 mesi alle annate più secche del secolo scorso.

Le annate più siccitose in relazione agli ultimi 5 mesi
Le annate più siccitose in relazione agli ultimi 5 mesi
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I dati forniti sfatano anche un luogo comune: sarà un'estate d'acqua? «Come vediamo dai grafici relativi alle annate più siccitose non è detto che i rovesci e i temporali tipici del periodo caldo siano sufficienti a colmare il deficit», sottolinea l'esperto di Locarno-Monti.

Nelle prossime settimane, azzarda Luca Nisi, «almeno fino al 15 maggio situazioni di sbarramento con precipitazioni abbondanti sono poco probabili. Potrebbero verificarsi delle giornate caratterizzate da un debole ciclo diurno delle precipitazioni: sole al mattino e qualche rovescio sparso dal pomeriggio. Ma questi, sebbene diano sollievo alla vegetazione, non risolvono il problema del riempimento di bacini idrici e di acqua potabile».