Case secondarie Nonostante l'appello, non tutti annunciano il loro arrivo

SwissTXT / pab

11.4.2020

Case di vacanza in una foto d'archivio
Case di vacanza in una foto d'archivio
Ti-Press

Molti cittadini stanno rispettando le raccomandazioni delle autorità che, considerata l'emergenza coronavirus, continuano a ribadire l'invito a rimanere nelle abitazioni principali e a non mettersi in viaggio.

Altri, fermati in viaggio dagli agenti di polizia, hanno accolto l'invito a rientrare, come è successo, tra l'altro, in Calanca dove le autorità presidiano gli accessi che portano alla Valle (dei 140 veicoli controllati in questi giorni, 10 hanno accettato di fare dietrofront).

Per tanti che ascoltano, però, ci sono ancora troppe persone che hanno deciso di trasferirsi nelle residenze secondarie, senza però annunciarsi, come invece dovrebbero.

Nel Locarnese in circa 280 si sono annunciati

Nel Locarnese, sono 70 le abitazioni secondarie ufficialmente occupate in questi giorni nel Comune di Gambarogno, un'ottantina a Brissago, 22 le notifiche ad Ascona e una trentina a Maggia.

Il dato più eloquente arriva da Onsernone (83), ma il numero, secondo il Municipio, non corrisponde alla realtà dei fatti. Sarebbero, infatti, almeno una ventina in più le case occupate, per un aumento di un quarto rispetto alla popolazione residente.

Situazione simile nel Sottoceneri

Se ci spostiamo nel Sottoceneri la situazione è simile: relativamente poche le notifiche (12 per l'Alto Malcantone, 33 nel comune di Capriasca, 126 a Lugano), ma c'è anche chi non si è annunciato, come sottolineano le amministrazioni e i sindaci interpellati dalla RSI.

In controtendenza, invece, Lavertezzo, dove le 19 presenze, secondo il Municipio sono specchio fedele di una situazione tranquilla. Utile ricordare, infine, che in tutte queste cifre sono compresi anche i proprietari ticinesi.

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