Energia All'Acqua - Magadino, ecco la nuova linea dell'alta tensione in Vallemaggia

mh, ats

2.10.2023 - 10:59

Si concretizza il progetto di una nuova linea ad alta tensione tra All'Acqua e Magadino attraverso la Vallemaggia. L'Ufficio federale dell'energia (UFE) ha pubblicato oggi la bozza della scheda di coordinamento. Fino alla fine del mese, i Comuni, le associazioni e i privati hanno la possibilità di esprimersi in merito.

Nella foto la diga di Robiei, in Valle Bavona, inaugurata nel 1967 alta 68 m e lunga 360 serve ad alimentare le Office dell'Ofima. Dietro il massiccio montuoso c'é la Valle Bedretto con All'Acqua, zona da cui partirà la nuova linea ad alta tensione, che passserà proprio in Valle Maggia (di cui la Bavona fa parte) per raggiungere Magadino.
Nella foto la diga di Robiei, in Valle Bavona, inaugurata nel 1967 alta 68 m e lunga 360 serve ad alimentare le Office dell'Ofima. Dietro il massiccio montuoso c'é la Valle Bedretto con All'Acqua, zona da cui partirà la nuova linea ad alta tensione, che passserà proprio in Valle Maggia (di cui la Bavona fa parte) per raggiungere Magadino.
©Ti-Press / archivio.

mh, ats

Il progetto, collegato a quello che riordina il comparto tra Airolo e Lavorgo, mira ad un miglioramento della capacità e della sicurezza del trasporto e della produzione di energia idroelettrica della Vallemaggia, precisa l'UFE in una nota odierna.

Stando alle autorità federali, lo smantellamento della linea odierna dovrebbe inoltre consentire dei significativi miglioramenti paesaggistici.

Benefici per il panorama

Tra le aree a trarre beneficio dal progetto, con lo smantellamento di decine di chilometri di tralicci elettrici, figura l'Alpe Zaria, una zona palustre di importanza nazionale, il Campolungo, la zona del Cristallina.

Ma pure alcune aree d'insediamento della Vallemaggia e dell'agglomerato locarnese. In particolare fra Cevio e Avegno, nella zona di Cardada e in quella di Riazzino.

Una soluzione per il futuro

La soluzione presentata, si legge nella bozza, permette di migliorare lo sfruttamento delle centrali idroelettriche offrendo uno sbocco supplementare della produzione ticinese da Robiei verso il nuovo snodo di All'Acqua e la Valle Formazza.

Il contesto energetico attuale rende questa soluzione ancora più importante; infatti una tale limitazione della produzione di energia rinnovabile non è più sostenibile da un punto di vista dell'approvvigionamento, scrive l'UFE.