COVID-19Nuovi aiuti allo sport, i dirigenti: «Condizioni da valutare»
SwissTXT / pab
18.11.2020
I club sportivi svizzeri chiedevano da tempo più aiuti alla Confederazione e oggi, mercoledì, sono stati ascoltati, anche se le condizioni poste in cambio dei contributi a fondo perso non accontentano tutti.
L'aiuto del governo federale riguarda le società di livello professionistico e semiprofessionistico: le società potranno continuare a chiedere prestiti così come deciso nella prima tornata di aiuti, ma - e questa è la novità - avranno anche diritto a chiedere dei contributi a fondo perso, a determinate condizioni.
L'importo a disposizione è di 115 milioni di franchi ed è inteso quale indennizzo ai mancati introiti delle biglietterie, per un massimo di due terzi dell'incasso.
A far maggiormente discutere sono però gli obblighi sugli stipendi, con una soglia limite legata all'importo massimo del guadagno assicurato nell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni, che equivale a 148'200 franchi: gli stipendi alti devono venire ridotti a questo valore o almeno nella misura del 20%.
Sono compresi «tutti i redditi dei dipendenti, tutti i premi, i bonus e gli altri vantaggi valutabili in denaro che superano tale importo massimo».
Lombardi: «Aiuti benvenuti, ma problemi a lungo termine»
Un aspetto rimarcato ai microfoni della RSI anche dal presidente dell'Hockey Club Ambrì Piotta Filippo Lombardi: «È una stampella importante e avevamo bisogno di questo contributo a fondo perso perché se fosse stato concesso tutto sotto forma di prestito avrebbe pesato molto, non sarebbe forse bastato e soprattutto avrebbe costretto il club ad acrobazie nei prossimi anni per il rimborso. Adesso possiamo camminare su due gambe e lo sforzo sui salari lo abbiamo già fatto quest’anno e più o meno già nell’ordine di grandezza che viene ora richiesto, il problema sarà mantenerlo nei prossimi anni, considerato che l’Ambrì è già il club con gli stipendi più bassi in Svizzera. Potremmo quindi trovarci a dover negoziare qualcosa con l’Ufficio federale dello sport».
Dello stesso avviso è pure il direttore generale del FC Lugano Michele Campana: «Restiamo prudenti, da un lato è positivo che finalmente il Consiglio federale abbia preso in considerazione la possibilità di stanziare soldi a fondo perso, dall’altro lato le condizioni sono molto restrittive nella gestione del club e difficilmente attuabili in così poco tempo. Attendiamo quindi di capire quali saranno le condizioni finali dopo l’approvazione del testo alle camere federali».
Infine Marco Werder, dirigente dell'hockey club Lugano, è più prudente nel giudizio delle condizioni, anche se altrettanto soddisfatto dei nuovi aiuti: «Abbiamo sempre detto che dalla politica siamo stati sentiti, ma non ancora ascoltati. Oggi le cose sono cambiate e fa sicuramente piacere in questo particolare momento. Queste decisioni influenzeranno i prossimi 3/5/10 anni della nostra attività, e già solo per questo bisogna cercare di ponderare e capire bene che tipo di influsso avranno, commentarle a caldo è quindi veramente difficile».