Pandemia Ospedale La Carità, poco meno di 40 dipendenti hanno contratto il COVID-19

pab

21.4.2020

L'ospedale La Carità di Locarno è l'unico nosocomio ticinese interamente dedicato alla cura dei pazienti affetti dal nuovo coronavirus
L'ospedale La Carità di Locarno è l'unico nosocomio ticinese interamente dedicato alla cura dei pazienti affetti dal nuovo coronavirus
Ti-Press / archivio

Una quarantina dei 1'200 dipendenti della Carità ha contratto il virus. Lo hanno comunicato a LaRegione il direttore Luca Merlini e il direttore sanitario Michael Llamas. Per Merlini «le misure adottate hanno funzionato».

L'ospedale La Carità di Locarno a inizio marzo è diventato il primo (e ora unico) nosocomio ticinese dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) interamente dedicato alla cura dei pazienti colpiti dal nuovo coronavirus.  

Da allora sono passate quasi sei settimane, durante le quali, sui circa 1'200 dipendenti poco più di 35 hanno contratto il COVID-19. 

Lo hanno reso noto al quotidiano laRegione il direttore Luca Merlini e il direttore sanitario Michael Llamas. 

«Un dato che va inquadrato - spiega Merlini al quotidiano bellinzonese -. Percentualmente i numeri sono bassi, se si considera la totalità dei dipendenti. Siamo riusciti a contenere il contagio con misure di protezione adeguate e con un'istruzione costante di medici e infermieri. Va anche detto che abbiamo sempre potuto disporre del materiale necessario». 

«Nessun caso grave»

«Chi aveva sintomi - ha spiegato ancora Merlini - , ha dovuto mettersi da parte, con una quarantena di almeno 10 giorni a casa. Il rientro sul posto di lavoro è stato consentito solo dopo 48 ore senza manifestazioni di sintomi». 

«Insomma, abbiamo davvero adottato tutte le precauzioni per evitare di avere in ospedale personale infettivo. Va detto che fra i dipendenti non sono stati registrati, per fortuna, casi gravi», ha concluso il direttore dell'ospedale. 

Le informazioni dalla Lombardia sono state importanti

Da parte sua Llamas sottolinea un altro aspetto: «Secondo le nostre analisi non vi è stata un'epidemia di contagi tra chi opera nell'ospedale. La conferma ci viene dal fatto che gli impiegati che hanno contratto il virus erano sparpagliati nei diversi reparti. Un discorso che a mio avviso vale per tutte le strutture dell'EOC».

Sia Merlini che Llamas sottolineano l'importanza delle informazioni in arrivo dalla Lombardia per adottare i giusti provvedimenti e per evitare delle infezioni intraospedaliere.

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