Alcuni dipendenti non vaccinati di strutture ticinesi hanno rifiutato i test salivari imposti da inizio mese
SwissTXT / pab
15.10.2021
SwissTXT / pab
Chi lavora nel settore sanitario e sociosanitario in Ticino e non è vaccinato contro il coronavirus, da inizio mese deve sottoporsi a test salivari ogni 4 giorni per dimostrare di non essere stato contagiato.
Le resistenze a questi test, sottolinea alla RSI Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica, sono molto inferiori rispetto a quelle che riguardano il vaccino, ma ci sono stati alcuni dipendenti che hanno rifiutato di sottoporvisi e risultano quindi non idonei al lavoro.
Meno di una decina i casi problematici, ma per due persone impiegate alla Clinica luganese Moncucco si è arrivati all'interruzione del rapporto di lavoro.
Il direttore Christian Camponovo spiega alla RSI che due collaboratrici non vaccinate non hanno voluto partecipare ai test salivari. Sono quindi venuti a mancare i presupposti per continuare a lavorare a stretto contatto con i pazienti.
Secondo Raoul Ghisletta, sindacalista del VPOD, presto potrebbero essere chiamati in causa i tribunali. Il rifiuto dei test, afferma alla RSI, sarebbe infatti determinato da una volontà di creare degli atti provocatori in modo da andare davanti alla giustizia e creare una giurisprudenza.